A partire dalla seconda metà del 2011, Twitter irrompe sulla scena politica italiana ed attira su di sé l’attenzione dei politici, che sembrano restarne conta- giati; quella degli altri mezzi di comunicazione, che attingono a Twitter come a una nuova fonte di informazione; e quella dei cittadini, che sperano di trovare un nuovo modo per stabilire una connessione con chi li rappresenta1. A tre anni di distanza, questo lavoro si propone di tracciare un bilancio del modo in cui Twitter sta modificando le strategie linguistiche usate dai politici italiani per comunicare con i loro interlocutori. L’obiettivo, più in particolare, è quello di fare luce su due equivoci di fondo che in molti casi caratterizzano la partecipazione alle interazioni sul social network.
La politica dei 140 caratteri: L'equivoco della brevità e l'illusione di essere social
Spina S
2016-01-01
Abstract
A partire dalla seconda metà del 2011, Twitter irrompe sulla scena politica italiana ed attira su di sé l’attenzione dei politici, che sembrano restarne conta- giati; quella degli altri mezzi di comunicazione, che attingono a Twitter come a una nuova fonte di informazione; e quella dei cittadini, che sperano di trovare un nuovo modo per stabilire una connessione con chi li rappresenta1. A tre anni di distanza, questo lavoro si propone di tracciare un bilancio del modo in cui Twitter sta modificando le strategie linguistiche usate dai politici italiani per comunicare con i loro interlocutori. L’obiettivo, più in particolare, è quello di fare luce su due equivoci di fondo che in molti casi caratterizzano la partecipazione alle interazioni sul social network.File | Dimensione | Formato | |
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