Nel contributo si dà l’edizione critica di un anonimo poemetto (trasmesso, alle cc. 64r-76r, dal ms. miscellaneo 2859 della Biblioteca comunale “Augusta” di Perugia), in cui si narra, in 50 ottave di endecasillabi scritti in volgare perugino, la proditoria uccisione del capitano di ventura Biordo Michelotti. Se il codice che lo tramanda è del XV secolo, gli accenti commemorativi e l’aderenza storica del testo ai fatti narrati farebbero supporre che il poemetto sia stato composto in prossimità degli eventi stessi (fine XIV sec.). Pur essendo limitato il valore letterario dell’opera (così come già evidenziato da I. Baldelli, Medioevo volgare da Montecassino all’Umbria, Bari 1983, p. 355, n. 76), soprattutto per le frequenti mende di metrica e di rima, è d’altra parte innegabile la sua importanza storica e storico-linguistica, considerando anche che nella seconda metà del XIV secolo, con il mutare della situazione politica, viene meno quella vivace cultura in volgare che aveva caratterizzato il primo Trecento a Perugia. Pertanto, per la penuria di testi letterari scritti in questo periodo in volgare perugino, il nostro poemetto rimane un importante testimone di quel tipo di cronaca in versi in cui si illustrano fatti storici, utilizzando l’ottava rima, tipica della poesia narrativa, per facilitarne la memorizzazione e l’eventuale riproposizione, come accadeva per i cantari popolari. L’edizione del pometto è corredata da un apparato distinto in due fasce: la prima relativa alle caratteristiche del ms. e a eventuali correzioni editoriali, la seconda con l’illustrazione del testo.
Testo e lingua di un anonimo poemetto in volgare perugino di fine Trecento
GAMBACORTA C
2004-01-01
Abstract
Nel contributo si dà l’edizione critica di un anonimo poemetto (trasmesso, alle cc. 64r-76r, dal ms. miscellaneo 2859 della Biblioteca comunale “Augusta” di Perugia), in cui si narra, in 50 ottave di endecasillabi scritti in volgare perugino, la proditoria uccisione del capitano di ventura Biordo Michelotti. Se il codice che lo tramanda è del XV secolo, gli accenti commemorativi e l’aderenza storica del testo ai fatti narrati farebbero supporre che il poemetto sia stato composto in prossimità degli eventi stessi (fine XIV sec.). Pur essendo limitato il valore letterario dell’opera (così come già evidenziato da I. Baldelli, Medioevo volgare da Montecassino all’Umbria, Bari 1983, p. 355, n. 76), soprattutto per le frequenti mende di metrica e di rima, è d’altra parte innegabile la sua importanza storica e storico-linguistica, considerando anche che nella seconda metà del XIV secolo, con il mutare della situazione politica, viene meno quella vivace cultura in volgare che aveva caratterizzato il primo Trecento a Perugia. Pertanto, per la penuria di testi letterari scritti in questo periodo in volgare perugino, il nostro poemetto rimane un importante testimone di quel tipo di cronaca in versi in cui si illustrano fatti storici, utilizzando l’ottava rima, tipica della poesia narrativa, per facilitarne la memorizzazione e l’eventuale riproposizione, come accadeva per i cantari popolari. L’edizione del pometto è corredata da un apparato distinto in due fasce: la prima relativa alle caratteristiche del ms. e a eventuali correzioni editoriali, la seconda con l’illustrazione del testo.File | Dimensione | Formato | |
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