Integrazione tra sogno e realtà Una ricerca sugli immigrati che frequentano i corsi di alfabetizzazione in Lingua Italiana presso l’Università per stranieri di Perugia di Donatella Padua1 e Valentina Punzo2 ABSTRACT Com’è noto, la definizione del concetto di integrazione è una questione ad oggi ancora aperta (Cesareo 2004; Zanfrini 2004, Ambrosini 2005). Le riflessioni puramente teoriche proprie del multiculturalismo sembrano assumere un carattere ideologico orientato a prescrivere un certo modello di realtà piuttosto che rappresentarla a partire dalle sue dinamiche, tensioni e dai significati di chi la produce nelle sue pratiche quotidiane (Donati 2008; Ambrosini 2007; Colombo, Semi 2007). Tale divario suggerisce di sviluppare in tema di integrazione più “teoria di medio raggio”, orientata alla spiegazione di tipologie di inclusione in relazione al gruppo di appartenenza e agli individui considerati (Nelken 2005). Stante la complessità del processo di integrazione, pluridimensionale e interattivo, occorre tenere contemporaneamente in considerazione un livello macro di analisi, connesso anche al livello di maturazione del fenomeno migratorio stesso e un livello di analisi micro in cui fattori soggettivi ne orientano gli esiti, a volte in modo imprevisto (Ambrosini 2005). A partire da una prospettiva micro, in relazione all’analisi della dimensione dell’integrazione soggettiva (Nelken 2005), appare proficuo interrogare la realtà empirica per comprenderla nei suo risvolti concreti in cui la relatività sociale del costrutto intersoggettivo di integrazione dispiega la produzione dei suoi significati in relazione alla progressiva presa d’atto della realtà da parte degli immigrati. In questa direzione, guida la ricerca la dicotomia semantica presente nel concetto di integrazione così come viene “costruito” dagli immigrati stessi nelle due dimensioni di sogno e realtà, in relazione alle aspettative di vita nel paese di accoglienza. Il concetto di integrazione assume una valenza ideale (o di attesa), inerente le aspettative che gli immigrati investono nella società di arrivo, che si scontra con il vissuto pratico dell’integrazione, inerente la dimensione della vita quotidiana e le percezioni individuali rispetto a possibilità e problematiche ad essa connesse. Ci si interroga dunque sul peso che il costrutto ideale dell’integrazione, le cui origini sarebbero da ricondurre alla fase di socializzazione anticipatoria, può esercitare sul concreto realizzarsi del processo. Ipotesi della ricerca è se alla dicotomia semantica sogno – realtà si possano assimilare le opposizioni disimpegno – impegno coincidenti con la prospettiva similmente dicotomica di informazione – integrazione. La ricerca adotta un approccio biografico, impiegando gli strumenti del racconto di vita e del focus group al fine di esplorare i modi in cui i soggetti costruiscono o decostruiscono il concetto di integrazione, in relazione alla progressiva presa d’atto della realtà. Si confrontano i due diversi piani dell’integrazione mediante l’analisi dei progetti migratori di due diversi gruppi di studenti stranieri presso l’Università per Stranieri di Perugia, caratterizzati da diverse prospettive di permanenza nel paese di accoglienza. Nella costruzione del concetto di integrazione sono molte le variabili in gioco, soggettive e dinamiche nel percorso evolutivo tra sogno e realtà, ove il termine “integrazione” pare prendere forma se espresso in modalità sottrattiva. Emerge ciò che l’integrazione non è versus un’impossibilità di definire ciò che l’integrazione è. Sentirsi uguali significa sentirsi non-diversi, che non significa sentirsi medesimi. I risultati orientano ad una riflessione sul rapporto tra identità e differenza, secondo una semantica relazionale, che definisce le identità e le differenze in termini di relazioni sociali. Parole chiave: Integrazione, approccio biografico, racconti di vita, progetti migratori
Integrazione tra sogno e realtà. Una ricerca sugli immigrati che frequentano i corsi di alfabetizzazione in Lingua italiana presso l'Università per Stranieri di Perugia, Mondi Migranti
PADUA D
2010-01-01
Abstract
Integrazione tra sogno e realtà Una ricerca sugli immigrati che frequentano i corsi di alfabetizzazione in Lingua Italiana presso l’Università per stranieri di Perugia di Donatella Padua1 e Valentina Punzo2 ABSTRACT Com’è noto, la definizione del concetto di integrazione è una questione ad oggi ancora aperta (Cesareo 2004; Zanfrini 2004, Ambrosini 2005). Le riflessioni puramente teoriche proprie del multiculturalismo sembrano assumere un carattere ideologico orientato a prescrivere un certo modello di realtà piuttosto che rappresentarla a partire dalle sue dinamiche, tensioni e dai significati di chi la produce nelle sue pratiche quotidiane (Donati 2008; Ambrosini 2007; Colombo, Semi 2007). Tale divario suggerisce di sviluppare in tema di integrazione più “teoria di medio raggio”, orientata alla spiegazione di tipologie di inclusione in relazione al gruppo di appartenenza e agli individui considerati (Nelken 2005). Stante la complessità del processo di integrazione, pluridimensionale e interattivo, occorre tenere contemporaneamente in considerazione un livello macro di analisi, connesso anche al livello di maturazione del fenomeno migratorio stesso e un livello di analisi micro in cui fattori soggettivi ne orientano gli esiti, a volte in modo imprevisto (Ambrosini 2005). A partire da una prospettiva micro, in relazione all’analisi della dimensione dell’integrazione soggettiva (Nelken 2005), appare proficuo interrogare la realtà empirica per comprenderla nei suo risvolti concreti in cui la relatività sociale del costrutto intersoggettivo di integrazione dispiega la produzione dei suoi significati in relazione alla progressiva presa d’atto della realtà da parte degli immigrati. In questa direzione, guida la ricerca la dicotomia semantica presente nel concetto di integrazione così come viene “costruito” dagli immigrati stessi nelle due dimensioni di sogno e realtà, in relazione alle aspettative di vita nel paese di accoglienza. Il concetto di integrazione assume una valenza ideale (o di attesa), inerente le aspettative che gli immigrati investono nella società di arrivo, che si scontra con il vissuto pratico dell’integrazione, inerente la dimensione della vita quotidiana e le percezioni individuali rispetto a possibilità e problematiche ad essa connesse. Ci si interroga dunque sul peso che il costrutto ideale dell’integrazione, le cui origini sarebbero da ricondurre alla fase di socializzazione anticipatoria, può esercitare sul concreto realizzarsi del processo. Ipotesi della ricerca è se alla dicotomia semantica sogno – realtà si possano assimilare le opposizioni disimpegno – impegno coincidenti con la prospettiva similmente dicotomica di informazione – integrazione. La ricerca adotta un approccio biografico, impiegando gli strumenti del racconto di vita e del focus group al fine di esplorare i modi in cui i soggetti costruiscono o decostruiscono il concetto di integrazione, in relazione alla progressiva presa d’atto della realtà. Si confrontano i due diversi piani dell’integrazione mediante l’analisi dei progetti migratori di due diversi gruppi di studenti stranieri presso l’Università per Stranieri di Perugia, caratterizzati da diverse prospettive di permanenza nel paese di accoglienza. Nella costruzione del concetto di integrazione sono molte le variabili in gioco, soggettive e dinamiche nel percorso evolutivo tra sogno e realtà, ove il termine “integrazione” pare prendere forma se espresso in modalità sottrattiva. Emerge ciò che l’integrazione non è versus un’impossibilità di definire ciò che l’integrazione è. Sentirsi uguali significa sentirsi non-diversi, che non significa sentirsi medesimi. I risultati orientano ad una riflessione sul rapporto tra identità e differenza, secondo una semantica relazionale, che definisce le identità e le differenze in termini di relazioni sociali. Parole chiave: Integrazione, approccio biografico, racconti di vita, progetti migratoriFile | Dimensione | Formato | |
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