Il saggio affronta in prospettiva storica le traiettorie del processo di democratizzazione a Gibuti, gettando luce su un caso di studio finora trascurato dalla letteratura scientifica a causa della marginalità dei piccoli Stati negli studi sulla storia dei processi di democratizzazione in Africa. Avvalendosi di fonti documentarie di organizzazioni internazionali, governative e non, integrate da fonti orali e testimonianze inedite, il saggio focalizza sui cleavages etno-culturali del Paese ed evidenzia le eredità del dominio coloniale sui sistemi elettorali e sulla rappresentanza delle minoranze, per poi approfondire le sfide della transizione da un regime monopartitico alla democrazia elettorale. Si analizzano le strategie di adattamento del regime gibutino per mantenere l’egemonia nello spazio politico, evidenziandone sviluppi e regressi attraverso il fil rouge dello svolgimento delle tornate elettorali nel confronto con i paradigmi interpretativi della letteratura specialistica. Tra i fattori interconnessi e interdipendenti che hanno determinato l’impasse politico-istituzionale fino alle proteste di piazza sulla scia delle cosiddette ‘Primavere arabe’, il saggio identifica la strumentalizzazione della violenza politica e le prassi neopatrimonialiste imperniate nella collocazione geostrategica del Paese. Il caso di studio di Gibuti risulta paradigmatico di come il condizionamento degli aiuti internazionali ritardi l’implementazione delle riforme democratiche, anziché incoraggiarle.
Gibuti: una democratura?
GUAZZINI F
2012-01-01
Abstract
Il saggio affronta in prospettiva storica le traiettorie del processo di democratizzazione a Gibuti, gettando luce su un caso di studio finora trascurato dalla letteratura scientifica a causa della marginalità dei piccoli Stati negli studi sulla storia dei processi di democratizzazione in Africa. Avvalendosi di fonti documentarie di organizzazioni internazionali, governative e non, integrate da fonti orali e testimonianze inedite, il saggio focalizza sui cleavages etno-culturali del Paese ed evidenzia le eredità del dominio coloniale sui sistemi elettorali e sulla rappresentanza delle minoranze, per poi approfondire le sfide della transizione da un regime monopartitico alla democrazia elettorale. Si analizzano le strategie di adattamento del regime gibutino per mantenere l’egemonia nello spazio politico, evidenziandone sviluppi e regressi attraverso il fil rouge dello svolgimento delle tornate elettorali nel confronto con i paradigmi interpretativi della letteratura specialistica. Tra i fattori interconnessi e interdipendenti che hanno determinato l’impasse politico-istituzionale fino alle proteste di piazza sulla scia delle cosiddette ‘Primavere arabe’, il saggio identifica la strumentalizzazione della violenza politica e le prassi neopatrimonialiste imperniate nella collocazione geostrategica del Paese. Il caso di studio di Gibuti risulta paradigmatico di come il condizionamento degli aiuti internazionali ritardi l’implementazione delle riforme democratiche, anziché incoraggiarle.File | Dimensione | Formato | |
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