The essay is the continuation of a work published in issue 12 (2023) of «Atti e Memorie dell’Arcadia». This contribution offers the complete publication with commentary of the 202 autograph notes by Petrarch to the second book of “De natura deorum” contained in the ms. Médiathèque de Troyes Champagne Métropole “J. Chirac”, 552-2, known as “Troyes Cicero” (T), which is a rich fourteenth-century collection of works by the Arpinate, and of the 119 glosses of probable Petrarchan derivation of the apograph ms. Madrid, Biblioteca Nacional de España, 9116 (M), with the orator’s philosophical writings. The two corpora of annotations are compared and discussed. The reading of Cicero’s treatise in T, which can be dated between the 1340s and 1350s, shortly after the acquisition of the codex, was put to good use by Petrarch also later in the writing of “De sui ipsius et multorum ignorantia”, a polemical pamphlet against four Aristotelians drawn up in 1367 and perfected in 1370, in which the author cites and discusses numerous passages of “De natura deorum” taken from T and which in T present marginal notes and signs of attention.

Il saggio costituisce la continuazione di un lavoro edito sul numero 12 (2023) di «Atti e Memorie dell’Arcadia». Nel presente contributo è offerta la pubblicazione integrale con commento delle 202 postille autografe di Petrarca al secondo libro del “De natura deorum” contenute nel ms. Médiathèque de Troyes Champagne Métropole “J. Chirac”, 552-2, noto come “Cicerone di Troyes” (T), una ricca raccolta trecentesca di opere dell’Arpinate, e delle 119 glosse di probabile ascendenza petrarchesca dell’apografo ms. Madrid, Biblioteca Nacional de España, 9116 (M), con gli scritti filosofici dell’oratore. I due ‘corpora’ di annotazioni sono messi a confronto e discussi. La lettura del trattato ciceroniano in T, collocabile tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Trecento, a ridosso dell’acquisizione del codice, è stata messa a frutto da Petrarca anche successivamente nella scrittura del “De sui ipsius et multorum ignorantia”, libello polemico contro quattro aristotelici redatto nel 1367 e perfezionato nel 1370, nel quale l’autore cita e discute numerosi passi del “De natura deorum” tratti da T e che in T presentano postille e segni di attenzione.

Le postille petrarchesche al secondo del "De natura deorum" di Cicerone

Refe, Laura
2025-01-01

Abstract

The essay is the continuation of a work published in issue 12 (2023) of «Atti e Memorie dell’Arcadia». This contribution offers the complete publication with commentary of the 202 autograph notes by Petrarch to the second book of “De natura deorum” contained in the ms. Médiathèque de Troyes Champagne Métropole “J. Chirac”, 552-2, known as “Troyes Cicero” (T), which is a rich fourteenth-century collection of works by the Arpinate, and of the 119 glosses of probable Petrarchan derivation of the apograph ms. Madrid, Biblioteca Nacional de España, 9116 (M), with the orator’s philosophical writings. The two corpora of annotations are compared and discussed. The reading of Cicero’s treatise in T, which can be dated between the 1340s and 1350s, shortly after the acquisition of the codex, was put to good use by Petrarch also later in the writing of “De sui ipsius et multorum ignorantia”, a polemical pamphlet against four Aristotelians drawn up in 1367 and perfected in 1370, in which the author cites and discusses numerous passages of “De natura deorum” taken from T and which in T present marginal notes and signs of attention.
2025
Il saggio costituisce la continuazione di un lavoro edito sul numero 12 (2023) di «Atti e Memorie dell’Arcadia». Nel presente contributo è offerta la pubblicazione integrale con commento delle 202 postille autografe di Petrarca al secondo libro del “De natura deorum” contenute nel ms. Médiathèque de Troyes Champagne Métropole “J. Chirac”, 552-2, noto come “Cicerone di Troyes” (T), una ricca raccolta trecentesca di opere dell’Arpinate, e delle 119 glosse di probabile ascendenza petrarchesca dell’apografo ms. Madrid, Biblioteca Nacional de España, 9116 (M), con gli scritti filosofici dell’oratore. I due ‘corpora’ di annotazioni sono messi a confronto e discussi. La lettura del trattato ciceroniano in T, collocabile tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Trecento, a ridosso dell’acquisizione del codice, è stata messa a frutto da Petrarca anche successivamente nella scrittura del “De sui ipsius et multorum ignorantia”, libello polemico contro quattro aristotelici redatto nel 1367 e perfezionato nel 1370, nel quale l’autore cita e discute numerosi passi del “De natura deorum” tratti da T e che in T presentano postille e segni di attenzione.
Petrarch, Petrarch’s marginalia, De natura deorum, Troyes Cicero, Médiathèque de Troyes “Jacques Chirac” 552-2, Madrid Biblioteca Nacional de España 9116, copy of a book belonged to Petrarch, De sui ipsius et multorum ignorantia
Petrarca, postille petrarchesche, De natura deorum, Cicerone di Troyes Médiathèque de Troyes “J. Chirac” 552-2, Madrid Biblioteca Nacional de España 9116, apografo di codice petrarchesco, De sui ipsius et multorum ignorantia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/47689
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