This article explores the political and intellectual trajectory of Francesco Forte, a key figure in the transformation of the Italian Socialist Party (PSI) during the 1970s and 1980s. A distinguished economist and politician, Forte played a crucial role in redefining the relationship between socialism and the market economy, advocating for a distinctive form of liberalsocialism. Drawing from his academic formation under Benvenuto Griziotti and his collaborations with American economists such as James Buchanan and Ronald Coase, Forte assimilated elements of Public Choice Theory into his political thought. His exposure to U.S. economic models during his stays at institutions like the University of Virginia further shaped his belief in market mechanisms as compatible with, and even essential to, the realization of socialist ideals. The article examines Forte’s ministerial experience, especially his tenure as Minister of Finance and later as Minister for European Community Policies under Bettino Craxi. His reforms—including tax modernization and the containment of inflation—reflected a pragmatic approach inspired by both the Italian liberal tradition (notably Luigi Einaudi) and American neoliberal trends. Forte’s commitment to institutional efficiency, competition, and international cooperation is interpreted as an attempt to modernize socialism by integrating individual responsibility and economic rationality. By reconstructing the theoretical and biographical underpinnings of Forte’s vision, the article highlights how his liberalsocialism offered an original synthesis between social justice and economic efficiency. It also sheds light on the transatlantic circulation of ideas that contributed to rethinking the role of the state in late twentieth-century Italy.

L'articolo analizza il percorso politico e intellettuale di Francesco Forte, figura centrale nella trasformazione del Partito Socialista Italiano (PSI) tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Economista di rilievo e protagonista politico, Forte è stato fondamentale nel ridefinire il complesso rapporto tra socialismo e mercato, sviluppando una propria originale prospettiva liberalsocialista. La sua formazione, segnata dall’insegnamento di Benvenuto Griziotti e dall’incontro con figure di spicco della teoria economica statunitense come James Buchanan e Ronald Coase, lo portò ad assimilare i principi della Public Choice Theory, orientandolo verso una visione che integrava i meccanismi di mercato con gli ideali socialisti. L’esperienza americana di Forte, maturata presso istituzioni prestigiose come l’Università della Virginia, influenzò profondamente la sua concezione del ruolo dello Stato nell’economia. Tali esperienze trovarono concreta espressione durante i suoi incarichi ministeriali nei governi guidati da Bettino Craxi, prima come Ministro delle Finanze e poi come Ministro per il Coordinamento delle politiche comunitarie. Le sue riforme – dalla modernizzazione del sistema fiscale alla lotta contro l’inflazione – rispecchiavano una sintesi tra la tradizione liberale italiana, incarnata da Luigi Einaudi, e le nuove tendenze neoliberali statunitensi. Ricostruendo il quadro teorico e le vicende biografiche che hanno caratterizzato la visione politica di Forte, l'articolo mette in luce come il suo liberalsocialismo abbia proposto una sintesi innovativa tra giustizia sociale ed efficienza economica, mostrando la rilevanza del dialogo transatlantico nello sviluppo della politica italiana di fine Novecento.

I socialisti e lo Stato, la visione di Francesco Forte

Bronzini, Giovanni Battista
2024-01-01

Abstract

This article explores the political and intellectual trajectory of Francesco Forte, a key figure in the transformation of the Italian Socialist Party (PSI) during the 1970s and 1980s. A distinguished economist and politician, Forte played a crucial role in redefining the relationship between socialism and the market economy, advocating for a distinctive form of liberalsocialism. Drawing from his academic formation under Benvenuto Griziotti and his collaborations with American economists such as James Buchanan and Ronald Coase, Forte assimilated elements of Public Choice Theory into his political thought. His exposure to U.S. economic models during his stays at institutions like the University of Virginia further shaped his belief in market mechanisms as compatible with, and even essential to, the realization of socialist ideals. The article examines Forte’s ministerial experience, especially his tenure as Minister of Finance and later as Minister for European Community Policies under Bettino Craxi. His reforms—including tax modernization and the containment of inflation—reflected a pragmatic approach inspired by both the Italian liberal tradition (notably Luigi Einaudi) and American neoliberal trends. Forte’s commitment to institutional efficiency, competition, and international cooperation is interpreted as an attempt to modernize socialism by integrating individual responsibility and economic rationality. By reconstructing the theoretical and biographical underpinnings of Forte’s vision, the article highlights how his liberalsocialism offered an original synthesis between social justice and economic efficiency. It also sheds light on the transatlantic circulation of ideas that contributed to rethinking the role of the state in late twentieth-century Italy.
2024
L'articolo analizza il percorso politico e intellettuale di Francesco Forte, figura centrale nella trasformazione del Partito Socialista Italiano (PSI) tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Economista di rilievo e protagonista politico, Forte è stato fondamentale nel ridefinire il complesso rapporto tra socialismo e mercato, sviluppando una propria originale prospettiva liberalsocialista. La sua formazione, segnata dall’insegnamento di Benvenuto Griziotti e dall’incontro con figure di spicco della teoria economica statunitense come James Buchanan e Ronald Coase, lo portò ad assimilare i principi della Public Choice Theory, orientandolo verso una visione che integrava i meccanismi di mercato con gli ideali socialisti. L’esperienza americana di Forte, maturata presso istituzioni prestigiose come l’Università della Virginia, influenzò profondamente la sua concezione del ruolo dello Stato nell’economia. Tali esperienze trovarono concreta espressione durante i suoi incarichi ministeriali nei governi guidati da Bettino Craxi, prima come Ministro delle Finanze e poi come Ministro per il Coordinamento delle politiche comunitarie. Le sue riforme – dalla modernizzazione del sistema fiscale alla lotta contro l’inflazione – rispecchiavano una sintesi tra la tradizione liberale italiana, incarnata da Luigi Einaudi, e le nuove tendenze neoliberali statunitensi. Ricostruendo il quadro teorico e le vicende biografiche che hanno caratterizzato la visione politica di Forte, l'articolo mette in luce come il suo liberalsocialismo abbia proposto una sintesi innovativa tra giustizia sociale ed efficienza economica, mostrando la rilevanza del dialogo transatlantico nello sviluppo della politica italiana di fine Novecento.
Socialismo; Forte; Public Choice Theory; Pentapartito
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/46608
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