Tra le critiche mosse da più parti al giornalismo contemporaneo vi è quella di aver virato la narrazione dei fatti da uno stile più asciutto, avulso da giudizi anche impliciti, verso uno stile più narrativo, tipico del cosiddetto storytelling e del racconto, volto a suscitare stati d’animo e a creare partecipazione emotiva dei lettori/ascoltatori verso i protagonisti dei fatti narrati. Questa “impressione” appare evidente se si considerano le narrazioni degli ultimi grandi avvenimenti della storia recente: l’epidemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina. Per tale motivo è parso utile interrogarsi su quali siano gli elementi linguistici che possono determinare questa sfumatura “emozionale” e se sia possibile, attraverso l’analisi del lessico impiegato nella narrazione giornalistica del conflitto russo-ucraino, isolare caratteri mutati rispetto al passato, in primo luogo quelli riguardanti i rapporti di equilibrio tra le diverse le classi di parole all’interno del discorso. Attraverso la tecnica del Text Mining, si è compiuto un confronto quanti-qualitativo tra i racconti giornalistici degli ultimi grandi conflitti che, direttamente o indirettamente, hanno riguardato anche l’Italia: le guerre del Golfo, la guerra nei Balcani e la guerra in Ucraina. Per tutti e tre gli avvenimenti ci si è limitati alla cronaca delle fasi iniziali (i primi sei mesi di ciascun conflitto), perché ha rappresentato il momento di maggior copertura mediatica. Dalla costituzione di corpora relativi ai conflitti, analizzati anche con l’ausilio della statistica testuale, si è arrivati alla graduale costruzione di un corpus unico, al fine di mostrare una fotografia recente sul lessico impiegato dai giornali italiani nelle narrazioni di guerra. I risultati ottenuti in questa prima fase dell’analisi sono stati successivamente confrontati con un corpus costruito ad hoc e riguardante la narrazione giornalistica della pandemia, al fine di appurare se, come avvertito a più riprese da studiosi e opinione pubblica, la narrazione del fenomeno “Covid-19” abbia abusato della metafora della guerra.
Caratteri della narrazione bellica: tra giornalismo e “storytelling”, un’analisi lessicale corpus-based
Russo, Carmen
2024-01-01
Abstract
Tra le critiche mosse da più parti al giornalismo contemporaneo vi è quella di aver virato la narrazione dei fatti da uno stile più asciutto, avulso da giudizi anche impliciti, verso uno stile più narrativo, tipico del cosiddetto storytelling e del racconto, volto a suscitare stati d’animo e a creare partecipazione emotiva dei lettori/ascoltatori verso i protagonisti dei fatti narrati. Questa “impressione” appare evidente se si considerano le narrazioni degli ultimi grandi avvenimenti della storia recente: l’epidemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina. Per tale motivo è parso utile interrogarsi su quali siano gli elementi linguistici che possono determinare questa sfumatura “emozionale” e se sia possibile, attraverso l’analisi del lessico impiegato nella narrazione giornalistica del conflitto russo-ucraino, isolare caratteri mutati rispetto al passato, in primo luogo quelli riguardanti i rapporti di equilibrio tra le diverse le classi di parole all’interno del discorso. Attraverso la tecnica del Text Mining, si è compiuto un confronto quanti-qualitativo tra i racconti giornalistici degli ultimi grandi conflitti che, direttamente o indirettamente, hanno riguardato anche l’Italia: le guerre del Golfo, la guerra nei Balcani e la guerra in Ucraina. Per tutti e tre gli avvenimenti ci si è limitati alla cronaca delle fasi iniziali (i primi sei mesi di ciascun conflitto), perché ha rappresentato il momento di maggior copertura mediatica. Dalla costituzione di corpora relativi ai conflitti, analizzati anche con l’ausilio della statistica testuale, si è arrivati alla graduale costruzione di un corpus unico, al fine di mostrare una fotografia recente sul lessico impiegato dai giornali italiani nelle narrazioni di guerra. I risultati ottenuti in questa prima fase dell’analisi sono stati successivamente confrontati con un corpus costruito ad hoc e riguardante la narrazione giornalistica della pandemia, al fine di appurare se, come avvertito a più riprese da studiosi e opinione pubblica, la narrazione del fenomeno “Covid-19” abbia abusato della metafora della guerra.File | Dimensione | Formato | |
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