The idea of studying the dictionary as a short form may seem paradoxical, as it is the typical voluminous book. Yet, it has often been used as an efficient device for putting to- gether short proses, in a long series of examples that goes traditionally back to Flaubert’s Dictionary of Received Ideas and Bierce’s The Devil’s Dictionary. Many works of this kind have been published in the last years, such as Piergiorgio Odifreddi’s Dizionario della stu- pidità or the very recent Dizionario del bibliomane by Antonio Castronuovo. These books have been very successful, probably due to the kind of reading required: a quick glimpse focused on single themes developed in a few pages or lines. The question is addressed by analysing some short forms of which the dictionary can be a vehicle, also in relation to the problem of alphabetical ordering.

L’idea di studiare il dizionario nell’ambito delle forme brevi può sembrare paradossale, in quanto si tratta del testo voluminoso per eccellenza; eppure, è stato spesso utilizzato come un mezzo efficace per mettere insieme delle prose pensate all’insegna della brevitas, in una lunga serie di esempi che si fa usualmente risalire al Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert e al Dizionario del diavolo di Ambrose Bierce. Non sono mancate pubblicazioni di questo tipo anche negli ultimi anni: si pensi al Dizionario della stupidità di Piergiorgio Odifreddi o al recentissimo Dizionario del bibliomane di Antonio Castronuovo. Testi che si sono imposti senza difficoltà nel panorama editoriale, probabilmente in ragione del tipo di fruizione richiesto: una lettura rapida, focalizzata su singoli nuclei tematici sviluppati di volta in volta nel giro di pochissime pagine, se non di poche righe. La questione viene affrontata attraverso l’analisi di alcune forme brevi di cui il dizionario può essere veicolo, anche in relazione al problema dell’ordine alfabetico.

Il dizionario come forma breve. Dai mots-valises alla lexifiction

Fadda, Domenico
2022-01-01

Abstract

The idea of studying the dictionary as a short form may seem paradoxical, as it is the typical voluminous book. Yet, it has often been used as an efficient device for putting to- gether short proses, in a long series of examples that goes traditionally back to Flaubert’s Dictionary of Received Ideas and Bierce’s The Devil’s Dictionary. Many works of this kind have been published in the last years, such as Piergiorgio Odifreddi’s Dizionario della stu- pidità or the very recent Dizionario del bibliomane by Antonio Castronuovo. These books have been very successful, probably due to the kind of reading required: a quick glimpse focused on single themes developed in a few pages or lines. The question is addressed by analysing some short forms of which the dictionary can be a vehicle, also in relation to the problem of alphabetical ordering.
2022
L’idea di studiare il dizionario nell’ambito delle forme brevi può sembrare paradossale, in quanto si tratta del testo voluminoso per eccellenza; eppure, è stato spesso utilizzato come un mezzo efficace per mettere insieme delle prose pensate all’insegna della brevitas, in una lunga serie di esempi che si fa usualmente risalire al Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert e al Dizionario del diavolo di Ambrose Bierce. Non sono mancate pubblicazioni di questo tipo anche negli ultimi anni: si pensi al Dizionario della stupidità di Piergiorgio Odifreddi o al recentissimo Dizionario del bibliomane di Antonio Castronuovo. Testi che si sono imposti senza difficoltà nel panorama editoriale, probabilmente in ragione del tipo di fruizione richiesto: una lettura rapida, focalizzata su singoli nuclei tematici sviluppati di volta in volta nel giro di pochissime pagine, se non di poche righe. La questione viene affrontata attraverso l’analisi di alcune forme brevi di cui il dizionario può essere veicolo, anche in relazione al problema dell’ordine alfabetico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/46128
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