This essay is a monographic study on a single work by Alighiero Boetti, I vedenti, dated 1967. Two ways of interpretation are attempted. The first way, dedicated to the recognition of artworks and artists contemporary to Boetti or a little earlier, starting with Fontana to reach Warhol and his reflections on "mental Braille". The second way, on the other hand, refers to more distant and indirect circumstances. To the theme of the "journey" in de Chirico, for example, here considered as a metaphor for that "distance" that always belongs to art and of which artworks are evidences and registrations; and to the metaphysical theme of "Nothing", that it is necessary to (fail to) represent.

Il saggio è un approfondimento monografico relativo a una singola opera di Alighiero Boetti, I vedenti, datata 1967. Si tentano due vie interpretative. La prima, dedicata alla ricognizione di opere e artisti contemporanei a Boetti o di poco precedenti, a partire da Fontana per giungere a Warhol e alle sue riflessioni sul «Braille mentale». La secondo invece rinvia a circostanze più lontane e indirette: al tema del “viaggio” in de Chirico, qui considerato come metafora di quella “distanza” che appartiene sempre all’opera d’arte e di cui questa è testimonianza e registrazione, e al tema metafisico del «niente» di cui occorre dare rappresentazione.

Alighiero Boetti e il «niente» (1966-1969). Cortine, distanze, interregni

Michele Dantini
2024-01-01

Abstract

This essay is a monographic study on a single work by Alighiero Boetti, I vedenti, dated 1967. Two ways of interpretation are attempted. The first way, dedicated to the recognition of artworks and artists contemporary to Boetti or a little earlier, starting with Fontana to reach Warhol and his reflections on "mental Braille". The second way, on the other hand, refers to more distant and indirect circumstances. To the theme of the "journey" in de Chirico, for example, here considered as a metaphor for that "distance" that always belongs to art and of which artworks are evidences and registrations; and to the metaphysical theme of "Nothing", that it is necessary to (fail to) represent.
2024
Il saggio è un approfondimento monografico relativo a una singola opera di Alighiero Boetti, I vedenti, datata 1967. Si tentano due vie interpretative. La prima, dedicata alla ricognizione di opere e artisti contemporanei a Boetti o di poco precedenti, a partire da Fontana per giungere a Warhol e alle sue riflessioni sul «Braille mentale». La secondo invece rinvia a circostanze più lontane e indirette: al tema del “viaggio” in de Chirico, qui considerato come metafora di quella “distanza” che appartiene sempre all’opera d’arte e di cui questa è testimonianza e registrazione, e al tema metafisico del «niente» di cui occorre dare rappresentazione.
Andy Warhol, Arte Povera, Yves Klein, Lucio Fontana, Giorgio de Chirico, Alighiero Boetti, spazialismo, orfismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/41828
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