L’epistola "Ad Posteritatem", celebre lettera autobiografica di Petrarca, oggetto di varie fasi elaborative a partire dagli anni ’50 fino agli anni ’70 del Trecento, lasciata poi incompiuta dall’autore, ha conosciuto una non modesta circolazione. Tramandata da dodici manoscritti e da sei stampe realizzate entro la fine del Cinquecento, alla svolta del XV secolo è stata ripresa 'ad verbum' nel "Sermo de publicatione Africe" di Pier Paolo Vergerio, che dichiara di aver consultato l’originale petrarchesco. Secondo un’indicazione presente in diversi testimoni manoscritti delle "Senili", nelle intenzioni di Petrarca la "Post." doveva chiudere la seconda raccolta epistolare avviata dall’autore nell’agosto del 1361. La lettera è effettivamente posta a conclusione delle "Senili" nelle edizioni venete del 1501 e del 1503, ma nei manoscritti, con l’eccezione di uno, e nelle altre stampe essa viaggia sola o con opere di Petrarca differenti. Ad una sintesi delle problematiche relative all’epistola (fasi di composizione, progetto dell’autore di collocazione della lettera nella propria opera, uso fattone da Vergerio e da alcuni biografi successivi) segue una disamina della tradizione della "Post.", che fornisce indicazioni utili a delineare il quadro della sua ricezione tra Quattro e Cinquecento.
Aspetti e problemi della ricezione dell'epistola "Ad Posteritatem" di Petrarca tra '400 e '500
Refe, Laura
2023-01-01
Abstract
L’epistola "Ad Posteritatem", celebre lettera autobiografica di Petrarca, oggetto di varie fasi elaborative a partire dagli anni ’50 fino agli anni ’70 del Trecento, lasciata poi incompiuta dall’autore, ha conosciuto una non modesta circolazione. Tramandata da dodici manoscritti e da sei stampe realizzate entro la fine del Cinquecento, alla svolta del XV secolo è stata ripresa 'ad verbum' nel "Sermo de publicatione Africe" di Pier Paolo Vergerio, che dichiara di aver consultato l’originale petrarchesco. Secondo un’indicazione presente in diversi testimoni manoscritti delle "Senili", nelle intenzioni di Petrarca la "Post." doveva chiudere la seconda raccolta epistolare avviata dall’autore nell’agosto del 1361. La lettera è effettivamente posta a conclusione delle "Senili" nelle edizioni venete del 1501 e del 1503, ma nei manoscritti, con l’eccezione di uno, e nelle altre stampe essa viaggia sola o con opere di Petrarca differenti. Ad una sintesi delle problematiche relative all’epistola (fasi di composizione, progetto dell’autore di collocazione della lettera nella propria opera, uso fattone da Vergerio e da alcuni biografi successivi) segue una disamina della tradizione della "Post.", che fornisce indicazioni utili a delineare il quadro della sua ricezione tra Quattro e Cinquecento.File | Dimensione | Formato | |
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