Della tragedia di Torquato Tasso, Il Torrismondo, è da sempre emerso uno statuto anomalo, sia rispetto alle coordinate del genere tragedia (sin dalla rappresentazione tardiva), sia rispetto ai rapporti con il genere della novella; la storia dell’opera di Tasso è, infatti, subito dibattuta e “aperta”. In particolare, è interessante riflettere – proprio nella dialettica fra i generi – sull’influenza che la forma novellistica, nello specifico la narrazione di alcune novelle del Decameron, ha prodotto nella struttura “teatrale”, nel passaggio (secondo alcuni studiosi, mai avvenuto del tutto), da testo novella a testo teatrale, con una quasi “riduzione” dello spazio drammatico a beneficio del racconto. Probabilmente anche le critiche e il sostanziale insuccesso del Torrismondo (e il suo limite più evidente che è una certa fissità della drammaturgia tassiana) non hanno indagato a fondo l’impellenza della spinta novellistica e dei ricordi di letture diverse dalle fonti teatrali come testimonia la biblioteca tassiana e le postille. Fondamentale il tema dell'amicizia e il contrasto con l'amore e le figure di Tito e Gisippo, Olindo e Sofronia.
Novellare “tragico” da Boccaccio a Tasso
Floriana Calitti
In corso di stampa
Abstract
Della tragedia di Torquato Tasso, Il Torrismondo, è da sempre emerso uno statuto anomalo, sia rispetto alle coordinate del genere tragedia (sin dalla rappresentazione tardiva), sia rispetto ai rapporti con il genere della novella; la storia dell’opera di Tasso è, infatti, subito dibattuta e “aperta”. In particolare, è interessante riflettere – proprio nella dialettica fra i generi – sull’influenza che la forma novellistica, nello specifico la narrazione di alcune novelle del Decameron, ha prodotto nella struttura “teatrale”, nel passaggio (secondo alcuni studiosi, mai avvenuto del tutto), da testo novella a testo teatrale, con una quasi “riduzione” dello spazio drammatico a beneficio del racconto. Probabilmente anche le critiche e il sostanziale insuccesso del Torrismondo (e il suo limite più evidente che è una certa fissità della drammaturgia tassiana) non hanno indagato a fondo l’impellenza della spinta novellistica e dei ricordi di letture diverse dalle fonti teatrali come testimonia la biblioteca tassiana e le postille. Fondamentale il tema dell'amicizia e il contrasto con l'amore e le figure di Tito e Gisippo, Olindo e Sofronia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.