Il saggio esamina le modalità di indagine adottate dalla corrente autoetnografica che, ispirandosi al costruzionismo e dal postmodernismo radicali, elimina la dualità che caratterizza tradizionalmente la ricerca sociale (ricercatore/oggetto di studio). Infatti, l’oggetto di indagine è qui rappresentato dall’esperienza vissuta e narrata dal ricercatore stesso senza alcun confronto con l’alterità. L’autrice analizza criticamente le più immediate conseguenze metodologiche ed epistemologiche delle scelte operate dalla corrente autoetnografica, soffermandosi sulla questione nodale relativa al rifiuto della generalizzazione dei risultati e sulla debolezza del potenziale politico-emancipatorio che la proposta si pone come obiettivo prioritario.
Spostare il confine più in là. Autoetnografia come genere scientifico?
Stefania Tusini
2021-01-01
Abstract
Il saggio esamina le modalità di indagine adottate dalla corrente autoetnografica che, ispirandosi al costruzionismo e dal postmodernismo radicali, elimina la dualità che caratterizza tradizionalmente la ricerca sociale (ricercatore/oggetto di studio). Infatti, l’oggetto di indagine è qui rappresentato dall’esperienza vissuta e narrata dal ricercatore stesso senza alcun confronto con l’alterità. L’autrice analizza criticamente le più immediate conseguenze metodologiche ed epistemologiche delle scelte operate dalla corrente autoetnografica, soffermandosi sulla questione nodale relativa al rifiuto della generalizzazione dei risultati e sulla debolezza del potenziale politico-emancipatorio che la proposta si pone come obiettivo prioritario.File | Dimensione | Formato | |
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