La canzone nella didattica delle lingue si considera solitamente come una risorsa autentica versatile che permette di sviluppare sia le abilità, in particolare quelle di ascolto, sia le competenze linguistico-culturali. Gli insegnanti ricorrono di frequente alle canzoni in quanto percepite dagli apprendenti come garanzia di attività piacevoli e motivanti. Ci sono numerosi manuali e siti che offrono percorsi didattici pronti all’uso, elaborati intorno a canzoni selezionate principalmente per il valore letterario o linguistico del testo, ma anche per il fascino della melodia che permette di memorizzare facilmente le forme linguistiche che vi sono associate. La canzone veicola lingua e cultura ed è – potenzialmente – uno specchio efficace dell’attualità. L’insegnante che vuole mettere i propri apprendenti a contatto con la lingua effettivamente usata dai parlanti e che vuole offrire loro un’immagine realistica della società e della cultura attuali ha a disposizione una vasta produzione musicale e numerosi generi tra cui scegliere, in base alle preferenze proprie e quelle degli studenti. Tra i generi musicali più ascoltati dagli italiani spicca la musica pop alla quale si sono ispirate ottime risorse didattiche e approfondite trattazioni teoriche. La musica (t)rap (ovvero la canzone rap trap e drill), invece, pur avendo un impatto notevole sulla cultura popolare degli ultimi decenni, rimane ancora piuttosto trascurata nell’educazione linguistica in Italia, malgrado gli stimoli che essa potrebbe offrire ai docenti sul piano linguistico, sociale e culturale-identitario. Cercando di colmare questa lacuna il presente numero monografico raccoglie sei contributi di ricerca e studio intorno al tema della canzone (t)rap italiana nell’insegnamento linguistico. Tutti i lavori qui presentati tengono in sottotraccia un particolare tipo di testualità verbale, ovvero i testi prodotti da nuovi italiani o italiani di seconda generazione, nel tentativo di osservarne, misurarne e valutarne la dimensione plurilingue. Trova qui spazio l’analisi linguistica di tale testualità e la discussione e sperimentazione di modelli metodologici per una glottodidattica dell’italiano come L2 attraverso il materiale autentico della canzone (t)rap.
La canzone (t)rap per l’educazione linguistica plurilingue e interculturale
Samu, B.
2024-01-01
Abstract
La canzone nella didattica delle lingue si considera solitamente come una risorsa autentica versatile che permette di sviluppare sia le abilità, in particolare quelle di ascolto, sia le competenze linguistico-culturali. Gli insegnanti ricorrono di frequente alle canzoni in quanto percepite dagli apprendenti come garanzia di attività piacevoli e motivanti. Ci sono numerosi manuali e siti che offrono percorsi didattici pronti all’uso, elaborati intorno a canzoni selezionate principalmente per il valore letterario o linguistico del testo, ma anche per il fascino della melodia che permette di memorizzare facilmente le forme linguistiche che vi sono associate. La canzone veicola lingua e cultura ed è – potenzialmente – uno specchio efficace dell’attualità. L’insegnante che vuole mettere i propri apprendenti a contatto con la lingua effettivamente usata dai parlanti e che vuole offrire loro un’immagine realistica della società e della cultura attuali ha a disposizione una vasta produzione musicale e numerosi generi tra cui scegliere, in base alle preferenze proprie e quelle degli studenti. Tra i generi musicali più ascoltati dagli italiani spicca la musica pop alla quale si sono ispirate ottime risorse didattiche e approfondite trattazioni teoriche. La musica (t)rap (ovvero la canzone rap trap e drill), invece, pur avendo un impatto notevole sulla cultura popolare degli ultimi decenni, rimane ancora piuttosto trascurata nell’educazione linguistica in Italia, malgrado gli stimoli che essa potrebbe offrire ai docenti sul piano linguistico, sociale e culturale-identitario. Cercando di colmare questa lacuna il presente numero monografico raccoglie sei contributi di ricerca e studio intorno al tema della canzone (t)rap italiana nell’insegnamento linguistico. Tutti i lavori qui presentati tengono in sottotraccia un particolare tipo di testualità verbale, ovvero i testi prodotti da nuovi italiani o italiani di seconda generazione, nel tentativo di osservarne, misurarne e valutarne la dimensione plurilingue. Trova qui spazio l’analisi linguistica di tale testualità e la discussione e sperimentazione di modelli metodologici per una glottodidattica dell’italiano come L2 attraverso il materiale autentico della canzone (t)rap.File | Dimensione | Formato | |
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