Nel volume del 2017 La mia nascita è quando dico un tu, curato da Lanfranco Binni e Marcello Rossi, che raccoglie otto scritti di Capitini, i curatori dedicano una sezione conclusiva a Le parole di Capitini: «Alcune parole-chiave del lessico capitiniano, secondo le definizioni dello stesso Capitini nei suoi scritti»1. Questo contributo intende partire da queste pagine recenti per individuare ed analizzare alcune delle parole chiave del lessico capitiniano, relative in particolare ai temi della nonviolenza, dell’educazione, della religione e della società. L’analisi degli usi lessicali risulta di particolare interesse in un pensatore come Capitini, che ha sempre mostrato nei suoi scritti un’attenzione costante all’accuratezza nella scelta delle parole («E a proposito di parole, sia avvertito che, se ci accade di usare la pa- rola “liberale”, essa venga presa in senso attivo, non conservatore: liberale vuol dire “liberatore”, cioè che libera continuamente intorno, che vuole e dà continuamente libertà»2), e un’insofferenza nei confronti degli usi linguistici imprecisi e trascurati («E c’è oggi uno scambio di parole, l’usare il termine “democratico”, “liberale”, e specialmente “socialista” fuori del partito specifico, uno scambio simile a quello avvenuto nel campo estetico con le parole della poesia, della pittura, della musica, dell’architettura»3). L’analisi presentata in questo contributo è basata su un corpus digitale degli scritti capitiniani, che è in fase di realizzazione all’Università per Stranieri di Peru- gia. Il corpus – e i software attraverso i quali può essere interrogato – consentono di esaminare nel loro reale contesto d’uso, all’interno delle opere di Capitini, i pattern lessicali ricorrenti.
Il lessico di Capitini analizzato in un corpus dei suoi scritti
Spina, Stefania
2021-01-01
Abstract
Nel volume del 2017 La mia nascita è quando dico un tu, curato da Lanfranco Binni e Marcello Rossi, che raccoglie otto scritti di Capitini, i curatori dedicano una sezione conclusiva a Le parole di Capitini: «Alcune parole-chiave del lessico capitiniano, secondo le definizioni dello stesso Capitini nei suoi scritti»1. Questo contributo intende partire da queste pagine recenti per individuare ed analizzare alcune delle parole chiave del lessico capitiniano, relative in particolare ai temi della nonviolenza, dell’educazione, della religione e della società. L’analisi degli usi lessicali risulta di particolare interesse in un pensatore come Capitini, che ha sempre mostrato nei suoi scritti un’attenzione costante all’accuratezza nella scelta delle parole («E a proposito di parole, sia avvertito che, se ci accade di usare la pa- rola “liberale”, essa venga presa in senso attivo, non conservatore: liberale vuol dire “liberatore”, cioè che libera continuamente intorno, che vuole e dà continuamente libertà»2), e un’insofferenza nei confronti degli usi linguistici imprecisi e trascurati («E c’è oggi uno scambio di parole, l’usare il termine “democratico”, “liberale”, e specialmente “socialista” fuori del partito specifico, uno scambio simile a quello avvenuto nel campo estetico con le parole della poesia, della pittura, della musica, dell’architettura»3). L’analisi presentata in questo contributo è basata su un corpus digitale degli scritti capitiniani, che è in fase di realizzazione all’Università per Stranieri di Peru- gia. Il corpus – e i software attraverso i quali può essere interrogato – consentono di esaminare nel loro reale contesto d’uso, all’interno delle opere di Capitini, i pattern lessicali ricorrenti.File | Dimensione | Formato | |
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