La ricerca inerente “le relazioni industriali di fronte al cambiamento”, condotta secondo un approccio interdisciplinare e integrato, si propone di contribuire allo sviluppo della cultura d’impresa cercando di chiarire come alcune tendenze in atto delle relazioni industriali richiamino le esigenze di una migliore capacità di rappresentanza delle nuove identità di lavoro viepiù protese verso il decentramento del sistema contrattuale (specie a livello d’impresa) per rispondere più efficacemente alle nuove e crescenti esigenze di flessibilità organizzative. Si sono così riscontrati importanti contributi sull’opportunità di favorire la più ampia partecipazione alla condotta dell’impresa (intesa come sentita e fattiva collaborazione) e sulla necessità di porre particolare attenzione alla valorizzazione delle risorse umane attraverso l’adozione di programmi formativi orientati a raggiungere un coinvolgimento del personale nei confronti degli obiettivi aziendali. Si tratterebbe di dover conseguire un’ottimale combinazione tra un’economia partecipativa e una gestione comunitaria considerando il lavoro come un fattore produttivo di proprietà inalienabile del lavoratore in possesso ormai di un’ampia emancipazione umana e professionale, che per questo comporta un’effettiva manifestazione di responsabilità e volontà, tesa a partecipare alle sorti della propria azienda incentivando sia la funzione economica sia la funzione sociale. In questo senso, relazioni industriali più collaborative possono costituire una rilevante risorsa per la stessa strategia manageriale che, manovrando determinate “leve” di politica del personale, può innalzare il livello della performance tecnico-economica e sociale dell’impresa. Di qui, in definitiva, la necessità di un management in grado di stimolare e garantire processi partecipativi, in quanto solo mediante la diffusione di potere decisionale da parte di persone adeguatamente preparate e motivate, si potrà risolvere ogni situazione di complessità e cambiamento, e quindi assicurare il successo dell’impresa. In conclusione, sembra ormai condivisa l’opinione di dover concentrare l’attenzione sugli sviluppi delle relazioni industriali; uno sviluppo che non potrà certo prescindere dalla volontà e capacità dei suoi attori di accettare l’esigenza di perseguire un adeguato aggiornamento professionale e culturale per assicurare comportamenti e trattative sempre più responsabili e perciò atte a consentire una più ampia crescita sociale ed economica delle imprese e dell’intero Paese.
La dinamica evolutita dell'organizzazione industriale e gli sviluppi della cultura imprenditoriale
RADICCHI D
2003-01-01
Abstract
La ricerca inerente “le relazioni industriali di fronte al cambiamento”, condotta secondo un approccio interdisciplinare e integrato, si propone di contribuire allo sviluppo della cultura d’impresa cercando di chiarire come alcune tendenze in atto delle relazioni industriali richiamino le esigenze di una migliore capacità di rappresentanza delle nuove identità di lavoro viepiù protese verso il decentramento del sistema contrattuale (specie a livello d’impresa) per rispondere più efficacemente alle nuove e crescenti esigenze di flessibilità organizzative. Si sono così riscontrati importanti contributi sull’opportunità di favorire la più ampia partecipazione alla condotta dell’impresa (intesa come sentita e fattiva collaborazione) e sulla necessità di porre particolare attenzione alla valorizzazione delle risorse umane attraverso l’adozione di programmi formativi orientati a raggiungere un coinvolgimento del personale nei confronti degli obiettivi aziendali. Si tratterebbe di dover conseguire un’ottimale combinazione tra un’economia partecipativa e una gestione comunitaria considerando il lavoro come un fattore produttivo di proprietà inalienabile del lavoratore in possesso ormai di un’ampia emancipazione umana e professionale, che per questo comporta un’effettiva manifestazione di responsabilità e volontà, tesa a partecipare alle sorti della propria azienda incentivando sia la funzione economica sia la funzione sociale. In questo senso, relazioni industriali più collaborative possono costituire una rilevante risorsa per la stessa strategia manageriale che, manovrando determinate “leve” di politica del personale, può innalzare il livello della performance tecnico-economica e sociale dell’impresa. Di qui, in definitiva, la necessità di un management in grado di stimolare e garantire processi partecipativi, in quanto solo mediante la diffusione di potere decisionale da parte di persone adeguatamente preparate e motivate, si potrà risolvere ogni situazione di complessità e cambiamento, e quindi assicurare il successo dell’impresa. In conclusione, sembra ormai condivisa l’opinione di dover concentrare l’attenzione sugli sviluppi delle relazioni industriali; uno sviluppo che non potrà certo prescindere dalla volontà e capacità dei suoi attori di accettare l’esigenza di perseguire un adeguato aggiornamento professionale e culturale per assicurare comportamenti e trattative sempre più responsabili e perciò atte a consentire una più ampia crescita sociale ed economica delle imprese e dell’intero Paese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.