Questo lavoro ha come obiettivo lo studio dell’acquisizione spontanea della modalità deontica in italiano L2 da parte di parlanti anglofoni. La bibliografia abbraccia la letteratura sulla modalità in generale e su quella deontica in particolare con una visione teorica costituita dalla Functionl Discourse Grammar di Hengeveld e Mackenzie e dalle posizioni che, intorno al problema della rappresentazione semantica della modalità, ha assunto van der Auwera. Su questo sfondo si costruiscono le riflessioni intorno al corpus degli apprendenti, un corpus costituito da venti brevi documenti scritti e sedici conversazioni (per un totale di sei ore e mezza circa), con il monitoraggio di sedici studenti, le cui competenze si suddividevano equamente dal livello A1 al livello C1, e di due “elementi di controllo” italiani. Nell’analisi dei dati raccolti si mostra come meccanismi di calco e fenomeni di grammaticalizzazione si alternino nelle interlingue degli apprendenti. È risultato possibile riconnettere alcuni dei processi di grammaticalizzazione osservati in diacronia a quelli osservabili nelle interlingue. Si illustra poi come, in prospettiva semantica, i dati degli apprendenti mostrino come lo slittamento dal deontico all’epistemico, sia attivato, secondo le ipotesi di Traugott, Bybee, Sweetser e Goossens, da procedimenti metonimici e metaforici in presenza di determinati cotesti. Una parte importante dello studio è riservata alla trattazione dell’imperativo e si dimostra, in ultima analisi, come il modo imperativo si rapporti al caso vocativo nell’ambito della Functional Discourse Grammar.
L'acquisizione della modalità deontica in italiano L2
SAMU B
2017-01-01
Abstract
Questo lavoro ha come obiettivo lo studio dell’acquisizione spontanea della modalità deontica in italiano L2 da parte di parlanti anglofoni. La bibliografia abbraccia la letteratura sulla modalità in generale e su quella deontica in particolare con una visione teorica costituita dalla Functionl Discourse Grammar di Hengeveld e Mackenzie e dalle posizioni che, intorno al problema della rappresentazione semantica della modalità, ha assunto van der Auwera. Su questo sfondo si costruiscono le riflessioni intorno al corpus degli apprendenti, un corpus costituito da venti brevi documenti scritti e sedici conversazioni (per un totale di sei ore e mezza circa), con il monitoraggio di sedici studenti, le cui competenze si suddividevano equamente dal livello A1 al livello C1, e di due “elementi di controllo” italiani. Nell’analisi dei dati raccolti si mostra come meccanismi di calco e fenomeni di grammaticalizzazione si alternino nelle interlingue degli apprendenti. È risultato possibile riconnettere alcuni dei processi di grammaticalizzazione osservati in diacronia a quelli osservabili nelle interlingue. Si illustra poi come, in prospettiva semantica, i dati degli apprendenti mostrino come lo slittamento dal deontico all’epistemico, sia attivato, secondo le ipotesi di Traugott, Bybee, Sweetser e Goossens, da procedimenti metonimici e metaforici in presenza di determinati cotesti. Una parte importante dello studio è riservata alla trattazione dell’imperativo e si dimostra, in ultima analisi, come il modo imperativo si rapporti al caso vocativo nell’ambito della Functional Discourse Grammar.File | Dimensione | Formato | |
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