Il libro intende ricostruire un percorso che attraversa zone non sempre in luce della produzione di Elsa Morante – oltre alle opere pubblicate, anche i manoscritti e dattiloscritti che ne testimoniano la gestazione e frammenti di scritture ine¬dite che si rintracciano tra le sue carte: pagine di diario, racconti scartati o ripensati, progetti incompiuti, rubri¬che, appunti nei volumi della sua biblioteca e altri scritti che costellano i libri editi. La chiave critica adottata valorizza, accanto all’istanza tragica della scrittura di Morante, gli umori parodici e talvol¬ta comici che ad essa si accompagnano e che è la stessa autrice a indicare come chiave di lettura nel primo romanzo quando scrive che Elisa di Menzogna e sortilegio, narrando i fantasmi della sua famiglia avvelenata dalla menzogna, ritrova “non soltanto la consolazione promessa, ma an¬che una sorprendente voglia di ridere” dando vita a un romanzo in cui “l’umorismo e la tragedia confondono i loro colori”. Anche raccontando il grande male della seconda guerra mondiale nella Storia Morante affida al piccolo Useppe di nuovo un messaggio che fa il controcanto: gli uccellini con i quali il ragazzino si intrattiene mormorano “è uno scherzo, è tutto uno scherzo”. La prospettiva di Morante è paradossale e ciò costituisce proprio la specificità del suo stile: la sua è una prospettiva che produce lo straniamento nelle si¬tuazioni di maggiore intensità di pathos della tragedia. D’altra parte, nell’opera morantiana si individua una tendenza ad assumere i personaggi come alibi di una scrittura che presenta sporgenze psicologiche e morali direttamente collegate all’universo autoriale, le quali costituiscono la garanzia del realismo e dell’autenticità della finzio¬ne. Perciò nel caso di Morante non si può discutere di un autobiografismo convenzionalmente inteso, ma si può osservare e analizzare il gioco dell’invenzione che proietta l’ombra dell’autore, con il suo dramma, sui personaggi come un Narciso ora “felice”, ora “furioso”, ora “infelice”.

L'alibi dei personaggi e la parodia nella scrittura di Elsa Morante

Sgavicchia, Siriana
2025-01-01

Abstract

Il libro intende ricostruire un percorso che attraversa zone non sempre in luce della produzione di Elsa Morante – oltre alle opere pubblicate, anche i manoscritti e dattiloscritti che ne testimoniano la gestazione e frammenti di scritture ine¬dite che si rintracciano tra le sue carte: pagine di diario, racconti scartati o ripensati, progetti incompiuti, rubri¬che, appunti nei volumi della sua biblioteca e altri scritti che costellano i libri editi. La chiave critica adottata valorizza, accanto all’istanza tragica della scrittura di Morante, gli umori parodici e talvol¬ta comici che ad essa si accompagnano e che è la stessa autrice a indicare come chiave di lettura nel primo romanzo quando scrive che Elisa di Menzogna e sortilegio, narrando i fantasmi della sua famiglia avvelenata dalla menzogna, ritrova “non soltanto la consolazione promessa, ma an¬che una sorprendente voglia di ridere” dando vita a un romanzo in cui “l’umorismo e la tragedia confondono i loro colori”. Anche raccontando il grande male della seconda guerra mondiale nella Storia Morante affida al piccolo Useppe di nuovo un messaggio che fa il controcanto: gli uccellini con i quali il ragazzino si intrattiene mormorano “è uno scherzo, è tutto uno scherzo”. La prospettiva di Morante è paradossale e ciò costituisce proprio la specificità del suo stile: la sua è una prospettiva che produce lo straniamento nelle si¬tuazioni di maggiore intensità di pathos della tragedia. D’altra parte, nell’opera morantiana si individua una tendenza ad assumere i personaggi come alibi di una scrittura che presenta sporgenze psicologiche e morali direttamente collegate all’universo autoriale, le quali costituiscono la garanzia del realismo e dell’autenticità della finzio¬ne. Perciò nel caso di Morante non si può discutere di un autobiografismo convenzionalmente inteso, ma si può osservare e analizzare il gioco dell’invenzione che proietta l’ombra dell’autore, con il suo dramma, sui personaggi come un Narciso ora “felice”, ora “furioso”, ora “infelice”.
2025
9791222324050
Elsa Morante, parodia
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Sgavicchia, Elsa Morante interno versione editoriale.pdf

non disponibili

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso chiuso
Dimensione 1.05 MB
Formato Adobe PDF
1.05 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/49668
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact