Il saggio, attraverso uno spoglio delle fonti d'archivio, ricostruisce il rapporto fra l'Università per Stranieri di Perugia e gli audiovisivi. Il saggio si concentra sui decenni '50 e '60 del '900 evidenziando un'Università aperta fin da quegli anni al cinema e agli audiovisivi in genere. L'interesse peri il cinema è avvalorato dalla presenza in archivio di una inedita trascrizione di una lezione di Zavattini tenuta presso l'Università, in cui si descrive il soggetto per un prossimo film, poi mai realizzato. Si mostra poi come dagli annuari dell'Università emergano corsi dedicati al cinema italiano, fra i primi a svolgersi in Italia, tenuti da alcuni rilevanti figure della critica e organizzazione culturale di allora (Nino Ghelli e Giuseppe Sala). Si evidenzia poi l'azione propagandistica intrapresa dall'Università attraverso la produzione di alcuni documentari. Fra questi si ricostruisce la vicenda del corto The Lion, The Griffin and the Kangaroo, realizzato da Peter Hollander e Margaret Tait, ex studentessa della Stranieri in seguito divenuta una delle maggiori poetesse e registe scozzesi. Pur essendo il film un piccolo gioiello neorealista dimenticato, i rapporti fra gli autori e i committenti universitari furono travagliati. L'immagine della città e dell'Università che si voleva proporre allora era di modernità metropolitana, volendo quasi nascondere le tradizioni e la vita provinciale perugina. In conclusione del saggio si indaga il fondo pellicole dell'Università, cercando di ricostruirne l'uso originario e segnalando i problemi di preservazione odierni.

Da Cesare Zavattini a Margareth Tait. L'Università per Stranieri di Perugia e gli audiovisivi attraverso le fonti di archivio: lezioni e corsi, produzione film, fondo pellicole

Giordano, Federico Umberto
2024-01-01

Abstract

Il saggio, attraverso uno spoglio delle fonti d'archivio, ricostruisce il rapporto fra l'Università per Stranieri di Perugia e gli audiovisivi. Il saggio si concentra sui decenni '50 e '60 del '900 evidenziando un'Università aperta fin da quegli anni al cinema e agli audiovisivi in genere. L'interesse peri il cinema è avvalorato dalla presenza in archivio di una inedita trascrizione di una lezione di Zavattini tenuta presso l'Università, in cui si descrive il soggetto per un prossimo film, poi mai realizzato. Si mostra poi come dagli annuari dell'Università emergano corsi dedicati al cinema italiano, fra i primi a svolgersi in Italia, tenuti da alcuni rilevanti figure della critica e organizzazione culturale di allora (Nino Ghelli e Giuseppe Sala). Si evidenzia poi l'azione propagandistica intrapresa dall'Università attraverso la produzione di alcuni documentari. Fra questi si ricostruisce la vicenda del corto The Lion, The Griffin and the Kangaroo, realizzato da Peter Hollander e Margaret Tait, ex studentessa della Stranieri in seguito divenuta una delle maggiori poetesse e registe scozzesi. Pur essendo il film un piccolo gioiello neorealista dimenticato, i rapporti fra gli autori e i committenti universitari furono travagliati. L'immagine della città e dell'Università che si voleva proporre allora era di modernità metropolitana, volendo quasi nascondere le tradizioni e la vita provinciale perugina. In conclusione del saggio si indaga il fondo pellicole dell'Università, cercando di ricostruirne l'uso originario e segnalando i problemi di preservazione odierni.
2024
9788812011612
Cesare Zavattini, insegnamento universitario del cinema, documentario, Margaret Tait, neorealismo, rappresentazione della città al cinema, Perugia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/42408
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