Le condizioni per l'esercizio dell'azione di riduzione (in particolare: l'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario)

Il contributo prende in esame l’art. 564, comma 1, c.c. e ne offre una interpretazione coerente con la sua ratio e conforme al principio costituzionale di uguaglianza, il quale impone che i casi eguali siano trattati in modo eguale e, simmetricamente, che i casi diversi siano trattati in modo diverso. Poiché la norma è volta a tutelare i donatari e legatari estranei, si rileva come questa esigenza di protezione non emerga quando il legittimario, ancorché chiamato all’eredità ex lege, non acquisti alcun bene. La medesima ratio legis induce a considerare rilevante la decadenza dal beneficio d’inventario nel caso di omissioni o infedeltà nella sua redazione, nonostante la disposizione preveda che l’erede decaduto dal beneficio d’inventario non incontra preclusioni nell’esercizio dell’azione di riduzione. L’ultima parte del saggio si sofferma sull’azione di riduzione esperita in via surrogata dai creditori, nonché sulle relazioni tra azione di riduzione e azione di simulazione esperita dal legittimario leso o pretermesso.