Le Scritture della Malinconia: Enrico Pea lettore di Giovanni Diodati

l'articolo intende fornire un contributo allo studio della relazione che l’opera di Enrico Pea intrattiene con il testo biblico, uno degli argomenti più frequentati dalla critica all’autore, sebbene ancora non abbastanza da dirimerne la complessità . La reticenza con cui Pea trattò sempre questioni stilistiche o di poetica non fu certo di aiuto in tal senso e, come in altri casi che lo riguardano, ci si limitò ad avvalorare quanto asserito in proposito nelle opere più accoste a un presunto autobiografismo “dell’artista da giovane”, come Vita in Egitto o la trilogia di Moscardino. In vista di uno studio sistematico che attesti l’effettiva portata e la natura del debito contratto da Pea con l’arte della narrativa biblica, il contributo si sofferma sul tema nei termini di soggetto narrativo dal peso specifico nell’economia della scrittura peana. Tale intento critico non potrà che muovere dalla piena coscienza della natura anzitutto immaginativa e affabulatoria dell’opera tutta di Pea , per cui l’iterazione di certi motivi va anzitutto collocata e trattata in relazione al contesto narrativo che ne accompagna il concretarsi nei testi.