Meno indagato delle relazioni tra poesia e musica, il rapporto fra musica e romanzo risulta tanto rilevante da illuminare alcuni aspetti fondamentali dell’arte narrativa: elementi come l’intonazione e il ritmo rivestono, infatti, un ruolo essenziale sia nella narrazione orale, sia in quella scritta. Il tono, la cadenza e lo sviluppo di una voce narrante presentano caratteri musicali e così l’orchestrazione di voci e registri diversi, l’intreccio di varie linee narrative, l’alternarsi dei temi. Non si tratta solo di espressioni metaforiche: non a caso si parla, in entrambi gli ambiti, di composizione. I termini retorici che definiscono lo sviluppo di un brano musicale, o di un racconto, mostrano un’evidente influenza reciproca e un’invidiabile resistenza allo scorrere del tempo. Per queste ed altre ragioni gli scrittori del XX secolo hanno guardato alla musica con interesse, traendone spunti dal punto di vista tematico, stilistico e compositivo. Pensiamo a Proust, Joyce, Thomas Mann, Broch, Céline, Gadda, Beckett, Bernhard, ma anche a Cortázar, Pynchon, Foster Wallace. Alejo Carpentier ha dato prova di sé anche come musicologo, Kundera è arrivato a descrivere in dettaglio una vera e propria arte della composizione romanzesca. Partendo da un punto di vista più vicino alla pratica letteraria che alla scienza dei libri, questo volume affronta le modalità in cui la musica è presente nel romanzo. Nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuna delle due arti, scrittori, saggisti e critici letterari riflettono su numerosi aspetti del fenomeno. Come prende la parola la voce narrante e che rilievo ha il suono di questa voce? In che modo la scrittura beneficia di un’influenza musicale? Qual è il rapporto fra composizione musicale e composizione romanzesca?
Comporre. L'arte del romanzo e la musica
Simona Carretta
2014-01-01
Abstract
Meno indagato delle relazioni tra poesia e musica, il rapporto fra musica e romanzo risulta tanto rilevante da illuminare alcuni aspetti fondamentali dell’arte narrativa: elementi come l’intonazione e il ritmo rivestono, infatti, un ruolo essenziale sia nella narrazione orale, sia in quella scritta. Il tono, la cadenza e lo sviluppo di una voce narrante presentano caratteri musicali e così l’orchestrazione di voci e registri diversi, l’intreccio di varie linee narrative, l’alternarsi dei temi. Non si tratta solo di espressioni metaforiche: non a caso si parla, in entrambi gli ambiti, di composizione. I termini retorici che definiscono lo sviluppo di un brano musicale, o di un racconto, mostrano un’evidente influenza reciproca e un’invidiabile resistenza allo scorrere del tempo. Per queste ed altre ragioni gli scrittori del XX secolo hanno guardato alla musica con interesse, traendone spunti dal punto di vista tematico, stilistico e compositivo. Pensiamo a Proust, Joyce, Thomas Mann, Broch, Céline, Gadda, Beckett, Bernhard, ma anche a Cortázar, Pynchon, Foster Wallace. Alejo Carpentier ha dato prova di sé anche come musicologo, Kundera è arrivato a descrivere in dettaglio una vera e propria arte della composizione romanzesca. Partendo da un punto di vista più vicino alla pratica letteraria che alla scienza dei libri, questo volume affronta le modalità in cui la musica è presente nel romanzo. Nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuna delle due arti, scrittori, saggisti e critici letterari riflettono su numerosi aspetti del fenomeno. Come prende la parola la voce narrante e che rilievo ha il suono di questa voce? In che modo la scrittura beneficia di un’influenza musicale? Qual è il rapporto fra composizione musicale e composizione romanzesca?File | Dimensione | Formato | |
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