Consapevoli della lunga tradizione passata e presente dell’italiano, e forti della centralità dell’Italia nel Mediterraneo quale terra di crocevia, luogo d’incontro di popoli e scambi, e terra di percorsi migratori plurali e stratificati, il convegno ha voluto indagare e aggiornare la “linguistica della migrazione” – filone di studi consolidato sulle dinamiche linguistiche in uso nelle comunità italiane dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri (Turchetta, Vedovelli, 2018; Di Salvo et al., 2014; Vedovelli, 2011; Maraschio et al., 2010) –, e documentare la fisionomia dell’italiano fuori d’Italia oggi, attraverso contributi di taglio teorico, empirico, dagli approcci e prospettive diverse. Tali prospettive hanno richiesto un’indagine ad ampio raggio, seppure non esaustiva, sull’impiego dell’italiano in tre categorie di migranti: discendenti di origine italiana che vivono in varie aree geografiche e nati nel paese in cui i progenitori emigrarono nel secolo scorso; nuovi emigranti italiani con un livello di qualificazione medio-alta che, in seguito alla crisi economica mondiale del 2008, hanno abbandonato l’Italia per stabilirsi all’estero; cittadini di origine straniera divenuti italiani che risiedono in Europa o in paesi extraeuropei
L'italiano fuori d'Italia oggi. Uno sguardo sulle varietà del repertorio degli emigrati
Malagnini F.;
2023-01-01
Abstract
Consapevoli della lunga tradizione passata e presente dell’italiano, e forti della centralità dell’Italia nel Mediterraneo quale terra di crocevia, luogo d’incontro di popoli e scambi, e terra di percorsi migratori plurali e stratificati, il convegno ha voluto indagare e aggiornare la “linguistica della migrazione” – filone di studi consolidato sulle dinamiche linguistiche in uso nelle comunità italiane dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri (Turchetta, Vedovelli, 2018; Di Salvo et al., 2014; Vedovelli, 2011; Maraschio et al., 2010) –, e documentare la fisionomia dell’italiano fuori d’Italia oggi, attraverso contributi di taglio teorico, empirico, dagli approcci e prospettive diverse. Tali prospettive hanno richiesto un’indagine ad ampio raggio, seppure non esaustiva, sull’impiego dell’italiano in tre categorie di migranti: discendenti di origine italiana che vivono in varie aree geografiche e nati nel paese in cui i progenitori emigrarono nel secolo scorso; nuovi emigranti italiani con un livello di qualificazione medio-alta che, in seguito alla crisi economica mondiale del 2008, hanno abbandonato l’Italia per stabilirsi all’estero; cittadini di origine straniera divenuti italiani che risiedono in Europa o in paesi extraeuropeiFile | Dimensione | Formato | |
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