Nell’ottobre 1959 Guido Carli viene nominato direttore generale della Banca d’Italia e poco dopo governatore, ricoprendo nel successivo quindicennio un ruolo decisivo per l’economia nazionale. Non proviene dai ranghi della banca centrale e ha solo 45 anni. Quale esperienza ha maturato per essere chiamato ad un incarico tanto delicato, da esercitarsi spesso in grande autonomia? Quali processi determinano tale scelta? Carli è stato un protagonista dell’Italia repubblicana. Alla sua figura sono stati dedicati in anni recenti diversi volumi, che hanno ricostruito la sua formazione e gli aspetti più noti della sua attività. È rimasta però una “zona d’ombra” proprio sul periodo che precede l’incarico più importante, quello di governatore. In realtà gli anni Cinquanta sono decisivi per Carli. Li inizia come executive director del Fondo Monetario Internazionale e presidente dell’Unione Europea dei Pagamenti, diventando poi presidente di Mediocredito centrale. L’economia italiana sta compiendo il decisivo passaggio dalla ricostruzione post-bellica al miracolo economico e Carli offre un contributo significativo alla crescita del Paese, sostenendo con lo strumento creditizio gli investimenti delle piccole e medie imprese e la proiezione internazionale di quelle più grandi. Nel 1957 diventa ministro del Commercio estero, unico non democristiano in un governo interamente DC. Carli collabora con i protagonisti della politica italiana – Gronchi e Fanfani in particolare – gestendo dossier assai importanti, che spaziano dall’avvio della Comunità europea al processo di decolonizzazione, dalle relazioni commerciali con il blocco sovietico alla proposta britannica di un’area di libero scambio fra tutti i paesi europei (poi EFTA). Utilizzando una vasta documentazione archivistica, in larga parte inedita, il libro ricostruisce vicende economiche e politiche di grande rilievo per il Paese e mette a fuoco il background di questo autorevole banchiere centrale, contribuendo a meglio comprendere i processi di selezione della classe dirigente in ambito economico.

Guido Carli da banchiere a governatore. Economia, relazioni internazioali, commercio estero (1952-1960)

Sbrana, Filippo
2013-01-01

Abstract

Nell’ottobre 1959 Guido Carli viene nominato direttore generale della Banca d’Italia e poco dopo governatore, ricoprendo nel successivo quindicennio un ruolo decisivo per l’economia nazionale. Non proviene dai ranghi della banca centrale e ha solo 45 anni. Quale esperienza ha maturato per essere chiamato ad un incarico tanto delicato, da esercitarsi spesso in grande autonomia? Quali processi determinano tale scelta? Carli è stato un protagonista dell’Italia repubblicana. Alla sua figura sono stati dedicati in anni recenti diversi volumi, che hanno ricostruito la sua formazione e gli aspetti più noti della sua attività. È rimasta però una “zona d’ombra” proprio sul periodo che precede l’incarico più importante, quello di governatore. In realtà gli anni Cinquanta sono decisivi per Carli. Li inizia come executive director del Fondo Monetario Internazionale e presidente dell’Unione Europea dei Pagamenti, diventando poi presidente di Mediocredito centrale. L’economia italiana sta compiendo il decisivo passaggio dalla ricostruzione post-bellica al miracolo economico e Carli offre un contributo significativo alla crescita del Paese, sostenendo con lo strumento creditizio gli investimenti delle piccole e medie imprese e la proiezione internazionale di quelle più grandi. Nel 1957 diventa ministro del Commercio estero, unico non democristiano in un governo interamente DC. Carli collabora con i protagonisti della politica italiana – Gronchi e Fanfani in particolare – gestendo dossier assai importanti, che spaziano dall’avvio della Comunità europea al processo di decolonizzazione, dalle relazioni commerciali con il blocco sovietico alla proposta britannica di un’area di libero scambio fra tutti i paesi europei (poi EFTA). Utilizzando una vasta documentazione archivistica, in larga parte inedita, il libro ricostruisce vicende economiche e politiche di grande rilievo per il Paese e mette a fuoco il background di questo autorevole banchiere centrale, contribuendo a meglio comprendere i processi di selezione della classe dirigente in ambito economico.
2013
9788868660222
Guido Carli, commercio estero, sviluppo, banche, banca d'Italia, export finance
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