I programmi quadro europei rappresentano un'opportunità di rilevanza non trascurabile per la ricerca e l'innovazione e hanno mostrato la capacità di incidere sulle direzioni e sui processi di produzione e circolazione delle conoscenze scientifiche. Nonostante ciò, la possibilità di indagare l'esistenza di un nesso tra processo di costruzione europea e produzione scientifica rimane ancora largamente disattesa, soprattutto nel contesto italiano. Il volume si pone l'obiettivo di colmare questo vuoto attraverso un percorso di ricerca fondato su una "triangolazione" tra le prospettive sociologiche relative ai processi culturali e comunicativi, alla formazione e circolazione delle idee e della conoscenza e all'integrazione europea. A partire da questo orizzonte generale, l'interesse specifico del libro verte su un ambito particolare di pratiche e saperi esperti, quello delle scienze sociali, il cui ruolo emerge sia in relazione alla loro applicabilità, sia come riserva di significati e di artefatti empirici a supporto della costruzione di uno spazio pubblico europeo. In questa prospettiva, la tesi di fondo che si sostiene nel testo è che gli scienziati sociali, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca patrocinati dall'UE, vengano sollecitati a esercitare un ruolo latamente politico, agendo da potenziali catalizzatori di trasformazioni socioculturali su questioni transnazionali di interesse collettivo. Tale dinamica avviene in un contesto fortemente pervaso da imperativi di natura politica, economica e sociale. Ciò, se da un lato induce a riflettere su una perdita di autonomia dell'universo accademico tradizionalmente inteso, dall'altro è indicativo di un processo di valorizzazione del portato civico-intellettuale delle scienze sociali.
L'Europa della conoscenza. Politica della ricerca e scienze sociali in prospettiva transnazionale
Gerli, Matteo
2022-01-01
Abstract
I programmi quadro europei rappresentano un'opportunità di rilevanza non trascurabile per la ricerca e l'innovazione e hanno mostrato la capacità di incidere sulle direzioni e sui processi di produzione e circolazione delle conoscenze scientifiche. Nonostante ciò, la possibilità di indagare l'esistenza di un nesso tra processo di costruzione europea e produzione scientifica rimane ancora largamente disattesa, soprattutto nel contesto italiano. Il volume si pone l'obiettivo di colmare questo vuoto attraverso un percorso di ricerca fondato su una "triangolazione" tra le prospettive sociologiche relative ai processi culturali e comunicativi, alla formazione e circolazione delle idee e della conoscenza e all'integrazione europea. A partire da questo orizzonte generale, l'interesse specifico del libro verte su un ambito particolare di pratiche e saperi esperti, quello delle scienze sociali, il cui ruolo emerge sia in relazione alla loro applicabilità, sia come riserva di significati e di artefatti empirici a supporto della costruzione di uno spazio pubblico europeo. In questa prospettiva, la tesi di fondo che si sostiene nel testo è che gli scienziati sociali, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca patrocinati dall'UE, vengano sollecitati a esercitare un ruolo latamente politico, agendo da potenziali catalizzatori di trasformazioni socioculturali su questioni transnazionali di interesse collettivo. Tale dinamica avviene in un contesto fortemente pervaso da imperativi di natura politica, economica e sociale. Ciò, se da un lato induce a riflettere su una perdita di autonomia dell'universo accademico tradizionalmente inteso, dall'altro è indicativo di un processo di valorizzazione del portato civico-intellettuale delle scienze sociali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
L'Europa della conoscenza (Gerli, 2022).pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
10.92 MB
Formato
Adobe PDF
|
10.92 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.