Il saggio affronta una complessa discussione dell’evoluzione dell’ideologia razzista, ricostruendo le evidenze scientifiche relative al fatto l’umanità attuale appartiene a un’unica specie africana geneticamente omogenea e relativamente giovane, che fino a poche migliaia di anni fa ha convissuto con altre forme umane per poi assorbirle, mescolandosi e trasforman¬dosi somaticamente in relazione alle contingenze e alle con¬dizioni ambientali. Ciononostante, l’idea razzista permane, con profonde me-tamorfosi, che la rendono ancora più ambigua e pervasi¬va proprio perché il pregiudizio si è spostato sul terreno più infido e scientificamente vago della diversità etnica e culturale. Il diritto al riconoscimento dell’identità si è così progressivamente trasformato in teorizzazione dell’as¬soluta e irriducibile separazione delle tradizioni locali e delle singole culture. Di conseguenza certe «culture» e gli individui che a esse appartengono non sono considerate assimilabili, e che addirittura la loro identità è incompatibile con la no¬stra e rischia di inquinarla, giustificando in tal modo nuove forme di eterofobia e xenofobia.
Tutti parenti tutti differenti. Le origini della popolazione umana e la sua espansione planetaria.
Stefania Tusini
2020-01-01
Abstract
Il saggio affronta una complessa discussione dell’evoluzione dell’ideologia razzista, ricostruendo le evidenze scientifiche relative al fatto l’umanità attuale appartiene a un’unica specie africana geneticamente omogenea e relativamente giovane, che fino a poche migliaia di anni fa ha convissuto con altre forme umane per poi assorbirle, mescolandosi e trasforman¬dosi somaticamente in relazione alle contingenze e alle con¬dizioni ambientali. Ciononostante, l’idea razzista permane, con profonde me-tamorfosi, che la rendono ancora più ambigua e pervasi¬va proprio perché il pregiudizio si è spostato sul terreno più infido e scientificamente vago della diversità etnica e culturale. Il diritto al riconoscimento dell’identità si è così progressivamente trasformato in teorizzazione dell’as¬soluta e irriducibile separazione delle tradizioni locali e delle singole culture. Di conseguenza certe «culture» e gli individui che a esse appartengono non sono considerate assimilabili, e che addirittura la loro identità è incompatibile con la no¬stra e rischia di inquinarla, giustificando in tal modo nuove forme di eterofobia e xenofobia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.