Autonomia razionale dell’individuo e ruolo sociale delle istituzioni, talento come strumento di etica e interesse verso il bene collettivo, coesione sociale, risorse e sviluppo sono solo alcuni dei temi che paiono convergere su un concetto chiave che attraversa l’intero pensiero keynesiano: il tema della fiducia. Questo sentimento che si contrappone al senso di rischio e all’incertezza diviene strumento regolatore del complesso gioco delle aspettative alimentato dal bilanciamento tra componente razionale ed irrazionale dell’uomo. Se la componente irrazionale dell’agire economico, motore nascosto dei cicli economici, pare giustificarsi in quegli spiriti animali che animano un’innovativa concezione organica dell’economia, il senso di rischio e di incertezza presente nell’economia e nella società dei primi del novecento ci spingono a recuperare il pensiero keynesiano per una lettura del presente. Keynes è il primo economista ad avere una visione macro dell’economia la quale, assieme alla rilevanza che egli assegna al ruolo dell’investimento, coincide con le più attuali visioni del rapporto tra economia e società globale. Come sostiene M. Spence, Premio Nobel per l’Economia 2010: “la convergenza tra la decrescita dei paesi ricchi e la crescita dei Paesi emergenti genererà un nuovo ciclo economico”.
La fiducia nella crisi globale. L'attualità del pensiero sociale keynesiano
Padua D
2012-01-01
Abstract
Autonomia razionale dell’individuo e ruolo sociale delle istituzioni, talento come strumento di etica e interesse verso il bene collettivo, coesione sociale, risorse e sviluppo sono solo alcuni dei temi che paiono convergere su un concetto chiave che attraversa l’intero pensiero keynesiano: il tema della fiducia. Questo sentimento che si contrappone al senso di rischio e all’incertezza diviene strumento regolatore del complesso gioco delle aspettative alimentato dal bilanciamento tra componente razionale ed irrazionale dell’uomo. Se la componente irrazionale dell’agire economico, motore nascosto dei cicli economici, pare giustificarsi in quegli spiriti animali che animano un’innovativa concezione organica dell’economia, il senso di rischio e di incertezza presente nell’economia e nella società dei primi del novecento ci spingono a recuperare il pensiero keynesiano per una lettura del presente. Keynes è il primo economista ad avere una visione macro dell’economia la quale, assieme alla rilevanza che egli assegna al ruolo dell’investimento, coincide con le più attuali visioni del rapporto tra economia e società globale. Come sostiene M. Spence, Premio Nobel per l’Economia 2010: “la convergenza tra la decrescita dei paesi ricchi e la crescita dei Paesi emergenti genererà un nuovo ciclo economico”.File | Dimensione | Formato | |
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