Il libro, partendo dalla ricognizione della vita e dell’evoluzione di una serie di parole chiave del Rinascimento, alcune delle quali a tutt’oggi presenti anche nel linguaggio politico, intende costruire un quadro della letteratura di corte avvalendosi della storia di un lessico che, al di là del singolo tassello, partecipa di una coralità e di un intreccio di opere (antiche e moderne) di una medesima letteratura “morale”: da Corte a Emblema-Impresa, passando per Palazzo, Affettazione, Principe, Liberalità, Sprezzatura, Prudenza, Simulazione/Dissimulazione, Ambizione, Fortuna, Virtù, Amicizia/Adulazione, Convito/Conversazione. Le categorie morali selezionate, divise in cinque capitoli (Luoghi, Protagonisti, Etica e Codici Cortigiani, Ideali della Corte e Vita pratica della Corte) mostrano l’uso e la riscrittura di un repertorio di loci communes ricchissimo e che, via via, annette sempre più testi ed exempla, in una articolata e affascinante dialettica fra esperienza in atto, prassi, usi e costumi, realtà storica, politica, sociale, insieme con codici del comportamento e analisi delle passioni umane, utile anche a superare il luogo comune che vuole questa letteratura come lontana dalla Storia e mossa, al contrario, da ideali e immagini bollate spesso come astratte, precettistiche e assertive, o al più “utopistiche”. Per questo l’indagine ha cercato di guardare spesso a Machiavelli e Castiglione come, fatte salve le differenze, a moralisti italiani che si nutrono di un patrimonio comune, di radici comuni di una forma del vivere che arriva almeno fino al Leopardi delle "Operette morali"..

Le parole della Corte

Calitti F
2019-01-01

Abstract

Il libro, partendo dalla ricognizione della vita e dell’evoluzione di una serie di parole chiave del Rinascimento, alcune delle quali a tutt’oggi presenti anche nel linguaggio politico, intende costruire un quadro della letteratura di corte avvalendosi della storia di un lessico che, al di là del singolo tassello, partecipa di una coralità e di un intreccio di opere (antiche e moderne) di una medesima letteratura “morale”: da Corte a Emblema-Impresa, passando per Palazzo, Affettazione, Principe, Liberalità, Sprezzatura, Prudenza, Simulazione/Dissimulazione, Ambizione, Fortuna, Virtù, Amicizia/Adulazione, Convito/Conversazione. Le categorie morali selezionate, divise in cinque capitoli (Luoghi, Protagonisti, Etica e Codici Cortigiani, Ideali della Corte e Vita pratica della Corte) mostrano l’uso e la riscrittura di un repertorio di loci communes ricchissimo e che, via via, annette sempre più testi ed exempla, in una articolata e affascinante dialettica fra esperienza in atto, prassi, usi e costumi, realtà storica, politica, sociale, insieme con codici del comportamento e analisi delle passioni umane, utile anche a superare il luogo comune che vuole questa letteratura come lontana dalla Storia e mossa, al contrario, da ideali e immagini bollate spesso come astratte, precettistiche e assertive, o al più “utopistiche”. Per questo l’indagine ha cercato di guardare spesso a Machiavelli e Castiglione come, fatte salve le differenze, a moralisti italiani che si nutrono di un patrimonio comune, di radici comuni di una forma del vivere che arriva almeno fino al Leopardi delle "Operette morali"..
2019
978-88-8247-432-4
Rinascimento, corte, trattatistica del comportamento, Castiglione, Machiavelli, Pontano, Della Casa, Guazzo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/2676
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