Il volume si inserisce nell’ampia storiografia sui crimini di guerra compiuti nel corso del secondo conflitto mondiale ricostruendo in particolare il loro lungo occultamento e impunità in una realtà come l’Italia. In questo paese i crimini di guerra rappresentano una questione complessa trattandosi di una nazione prima alleata dei vinti e poi dei vincitori: l’esercito italiano, tra il 1940 e il 1943, è infatti considerato responsabile, insieme ai tedeschi, dei numerosi eccidi di civili in Russia, Grecia e soprattutto nei Balcani; ma poi, tra il 1943 e il 1945, quando è cobelligerante con gli angloamericani, lo stesso paese subisce stragi efferate di civili ad opera dei nazisti, ma anche degli italiani fascisti impegnati in una sanguinosa guerra civile. Un paese, quindi, che è considerato autore e vittima dei crimini di guerra al punto da impedirgli di riconoscere le responsabilità dei soldati italiani nei Balcani così come di perseguire i nazifascisti colpevoli delle stragi in Italia. Il volume ricostruisce la storia del lungo occultamento, dal 1945 ad oggi, attuato dalla Magistratura Militare e dal potere politico a partire dai primi anni della Guerra Fredda al fine di realizzare una certa idea della pacificazione nazionale. Alcune particolari tipologie dei crimini di guerra vengono ricostruite nella seconda parte della pubblicazione nel contesto di una guerra totale svoltasi anche in Umbria.

L'ITALIA E I CRIMINI DI GUERRA 1940-1945

STRAMACCIONI A
2013-01-01

Abstract

Il volume si inserisce nell’ampia storiografia sui crimini di guerra compiuti nel corso del secondo conflitto mondiale ricostruendo in particolare il loro lungo occultamento e impunità in una realtà come l’Italia. In questo paese i crimini di guerra rappresentano una questione complessa trattandosi di una nazione prima alleata dei vinti e poi dei vincitori: l’esercito italiano, tra il 1940 e il 1943, è infatti considerato responsabile, insieme ai tedeschi, dei numerosi eccidi di civili in Russia, Grecia e soprattutto nei Balcani; ma poi, tra il 1943 e il 1945, quando è cobelligerante con gli angloamericani, lo stesso paese subisce stragi efferate di civili ad opera dei nazisti, ma anche degli italiani fascisti impegnati in una sanguinosa guerra civile. Un paese, quindi, che è considerato autore e vittima dei crimini di guerra al punto da impedirgli di riconoscere le responsabilità dei soldati italiani nei Balcani così come di perseguire i nazifascisti colpevoli delle stragi in Italia. Il volume ricostruisce la storia del lungo occultamento, dal 1945 ad oggi, attuato dalla Magistratura Militare e dal potere politico a partire dai primi anni della Guerra Fredda al fine di realizzare una certa idea della pacificazione nazionale. Alcune particolari tipologie dei crimini di guerra vengono ricostruite nella seconda parte della pubblicazione nel contesto di una guerra totale svoltasi anche in Umbria.
2013
978-88-6379-037-5
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Alberto Stramaccioni - LItalia e i crimini di guerra 1940-45.pdf

non disponibili

Licenza: Non specificato
Dimensione 1.09 MB
Formato Adobe PDF
1.09 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/2659
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact