I classici sono libri del passato che, parlando al presente, appartengono al futuro. Sono libri nosferatu, che ci tornano trasfigurati e per trasfigurarci; e così facendo influenzano anche l’ambiente della letteratura contemporanea attraverso percorsi inaspettati. Eppure suscitano spesso fastidio nel pubblico e nella critica; poiché è l’idea stessa di classico ad avere in sé un qualcosa di aristocratico, una presunzione di superiorità. Il che è abbastanza inaccettabile quando si parla di libri, visto che nulla può davvero regolare il gusto o le preferenze individuali dei lettori; quelle stesse preferenze che portano singoli individui a investire qualche ora del proprio tempo, o anche tutta una vita, alla lettura ricorrente di alcuni testi. Il libro rilegge, con spirito eretico e provocatorio, una serie di mostri sacri delle letterature inglese, irlandese e americana. Da Conan Doyle a Joyce, da Hawthorne a Wilde, da Sterne a Flann O’Brien, vengono affrontati classici del romanzo sensazionale, del modernismo, del romanzo storico, della fiaba, delle origini del romanzo inglese e del racconto postmodernista, nel tentativo di ricercare all’interno delle loro strutture portanti l’essenza della loro immortalità.
Chi ha paura dei classici?
Terrinoni, Enrico
2020-01-01
Abstract
I classici sono libri del passato che, parlando al presente, appartengono al futuro. Sono libri nosferatu, che ci tornano trasfigurati e per trasfigurarci; e così facendo influenzano anche l’ambiente della letteratura contemporanea attraverso percorsi inaspettati. Eppure suscitano spesso fastidio nel pubblico e nella critica; poiché è l’idea stessa di classico ad avere in sé un qualcosa di aristocratico, una presunzione di superiorità. Il che è abbastanza inaccettabile quando si parla di libri, visto che nulla può davvero regolare il gusto o le preferenze individuali dei lettori; quelle stesse preferenze che portano singoli individui a investire qualche ora del proprio tempo, o anche tutta una vita, alla lettura ricorrente di alcuni testi. Il libro rilegge, con spirito eretico e provocatorio, una serie di mostri sacri delle letterature inglese, irlandese e americana. Da Conan Doyle a Joyce, da Hawthorne a Wilde, da Sterne a Flann O’Brien, vengono affrontati classici del romanzo sensazionale, del modernismo, del romanzo storico, della fiaba, delle origini del romanzo inglese e del racconto postmodernista, nel tentativo di ricercare all’interno delle loro strutture portanti l’essenza della loro immortalità.File | Dimensione | Formato | |
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