Il testo di Anselm Jappe articola una critica del capitalismo che non prende di mira solo la finanza, considerata come la sola responsabile della crisi. Per la critica più diffusa della crisi, sostiene Jappe, l'’“economia reale” sarebbe sana e solo una finanza sottratta ad ogni controllo metterebbe in pericolo l’economia mondiale. Da qui la spiegazione più sommaria – la più diffusa – che attribuisce tutta la responsabilità della crisi all’“avidità” di un pugno di speculatori che avrebbero giocato con il denaro di tutti come se fossero al casinò.

Credito a morte

Alessandro Simoncini
2013-01-01

Abstract

Il testo di Anselm Jappe articola una critica del capitalismo che non prende di mira solo la finanza, considerata come la sola responsabile della crisi. Per la critica più diffusa della crisi, sostiene Jappe, l'’“economia reale” sarebbe sana e solo una finanza sottratta ad ogni controllo metterebbe in pericolo l’economia mondiale. Da qui la spiegazione più sommaria – la più diffusa – che attribuisce tutta la responsabilità della crisi all’“avidità” di un pugno di speculatori che avrebbero giocato con il denaro di tutti come se fossero al casinò.
2013
9788857511610
Jappe, crisi, capitalismo, critica del valore, credito, finanziarizzazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/20210
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