A partire dalla crisi globale, che si presenta come occasione classica di ristrutturazione sistemica e come opportunità di chiudere i conti con le ultime sacche di resistenza all'assolutismo della legge di profitto, il libro cerca di interrogare radicalmente alcuni aspetti di questa rivoluzione dall'alto: della sua anima materiale e delle sue forme concettuali. Oggi non assistiamo solo a una crisi economica o finanziaria con le sue ricorrenze. Quella che si dipana con violenza sotto i nostri occhi da ormai più di quattro anni è una crisi del capitalismo. La sua analisi richiede quindi una critica dell'economia politica, oltre che della democrazia realmente esistente. I saggi contenuti nella seconda parte del libro tentano un simile approccio, mentre quelli della prima parte avviano un'indagine del fenomeno sul terreno concettuale. La crisi, infatti, è anche crisi immunitaria della società globale. È crisi del moderno, delle sue forme di governo, della sua idea di tempo storico e del suo lessico politico. La crisi è interruzione e nelle sue pieghe prende forma una soggettività ancipite: sciame, certo, ma anche potenziale attore di un processo post-politico di disincagliamento del possibile dall'esistente.
Una rivoluzione dall'alto. A partire dalla crisi globale
Alessandro Simoncini
2012-01-01
Abstract
A partire dalla crisi globale, che si presenta come occasione classica di ristrutturazione sistemica e come opportunità di chiudere i conti con le ultime sacche di resistenza all'assolutismo della legge di profitto, il libro cerca di interrogare radicalmente alcuni aspetti di questa rivoluzione dall'alto: della sua anima materiale e delle sue forme concettuali. Oggi non assistiamo solo a una crisi economica o finanziaria con le sue ricorrenze. Quella che si dipana con violenza sotto i nostri occhi da ormai più di quattro anni è una crisi del capitalismo. La sua analisi richiede quindi una critica dell'economia politica, oltre che della democrazia realmente esistente. I saggi contenuti nella seconda parte del libro tentano un simile approccio, mentre quelli della prima parte avviano un'indagine del fenomeno sul terreno concettuale. La crisi, infatti, è anche crisi immunitaria della società globale. È crisi del moderno, delle sue forme di governo, della sua idea di tempo storico e del suo lessico politico. La crisi è interruzione e nelle sue pieghe prende forma una soggettività ancipite: sciame, certo, ma anche potenziale attore di un processo post-politico di disincagliamento del possibile dall'esistente.File | Dimensione | Formato | |
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