Il saggio si concentra sull’analisi di un segmento di quella letteratura scientifica e criminologica che, soprattutto negli ultimi decenni dell’’800, grazie agli interventi di Cesare Lombroso e dei suoi allievi, anima un ampio dibattito intellettuale di portata europea. In tale dibattito la categoria e il concetto di “popolo” vengono ricodificati entro un lessico di tipo nuovo, in cui la dimensione minacciosa delle “classi popolari” è presentata come oggetto di studio scientifico suscettibile d’indagini minuziose ed accurate. Per questa ragione, la ricerca che qui si presenta è stata condotta alla luce di un’ipotesi interpretativa che sottolinea il carattere securizzante delle analisi compiute dalla scuola positivista di criminologia italiana. Con il termine sicuritarismo si fa qui riferimento a quella peculiare modalità della «chirurgia sociale» che – in nome della difesa del popolo – assolve il compito di separare gli individui «pericolosi» da quelli «laboriosi». In questa ottica, il testo indaga genealogicamente la razionalità storico-politica del sicuritarismo, inteso come un evento pratico-discorsivo che ha caratterizzato in modo significativo molte declinazioni teoriche del concetto di popolo ed alcune sue rilevanti determinazioni politiche.
"Bisogna difendere il popolo". Gli individui socialmente pericolosi nell'antropologia positiva italiana
Alessandro Simoncini
2014-01-01
Abstract
Il saggio si concentra sull’analisi di un segmento di quella letteratura scientifica e criminologica che, soprattutto negli ultimi decenni dell’’800, grazie agli interventi di Cesare Lombroso e dei suoi allievi, anima un ampio dibattito intellettuale di portata europea. In tale dibattito la categoria e il concetto di “popolo” vengono ricodificati entro un lessico di tipo nuovo, in cui la dimensione minacciosa delle “classi popolari” è presentata come oggetto di studio scientifico suscettibile d’indagini minuziose ed accurate. Per questa ragione, la ricerca che qui si presenta è stata condotta alla luce di un’ipotesi interpretativa che sottolinea il carattere securizzante delle analisi compiute dalla scuola positivista di criminologia italiana. Con il termine sicuritarismo si fa qui riferimento a quella peculiare modalità della «chirurgia sociale» che – in nome della difesa del popolo – assolve il compito di separare gli individui «pericolosi» da quelli «laboriosi». In questa ottica, il testo indaga genealogicamente la razionalità storico-politica del sicuritarismo, inteso come un evento pratico-discorsivo che ha caratterizzato in modo significativo molte declinazioni teoriche del concetto di popolo ed alcune sue rilevanti determinazioni politiche.File | Dimensione | Formato | |
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