L’Autore mette in evidenza i caratteri identitari dell’insieme della classe dirigente dell’Umbria dalla nascita dello stato italiano sino alla costituzione delle Regioni nel 1970. L’assetto economico-sociale policentrico della regione, con tante città medio-piccole – secondo l’Autore – ha conferito alle classi dirigenti un carattere municipalistico che ha spesso alimentato conflitti tra i territori, sia nel periodo liberale, sia nel ventennio fascista come nell’età repubblicana. Inoltre, secondo l’Autore, è prevalso un assetto oligarchico nell’organizzazione del potere locale poiché la ricchezza agraria, industriale e finanziaria è rimasta concentrata per lungo tempo in alcune – poche – famiglie, spesso in conflitto tra loro. La componente politica della classe dirigente umbra – per l’Autore – ha tentato di superare l’arretratezza economica dei territori rappresentando gli interessi dell’intero territorio, pima provinciale e poi regionale, chiedendo sostegni finanziari allo Stato nazionale che hanno avviato un processo di modernizzazione soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, non senza generare nuovi squilibri e aree di sottosviluppo.
Le classi dirigenti tra oligarchia ed autarchia
STRAMACCIONI A
2014-01-01
Abstract
L’Autore mette in evidenza i caratteri identitari dell’insieme della classe dirigente dell’Umbria dalla nascita dello stato italiano sino alla costituzione delle Regioni nel 1970. L’assetto economico-sociale policentrico della regione, con tante città medio-piccole – secondo l’Autore – ha conferito alle classi dirigenti un carattere municipalistico che ha spesso alimentato conflitti tra i territori, sia nel periodo liberale, sia nel ventennio fascista come nell’età repubblicana. Inoltre, secondo l’Autore, è prevalso un assetto oligarchico nell’organizzazione del potere locale poiché la ricchezza agraria, industriale e finanziaria è rimasta concentrata per lungo tempo in alcune – poche – famiglie, spesso in conflitto tra loro. La componente politica della classe dirigente umbra – per l’Autore – ha tentato di superare l’arretratezza economica dei territori rappresentando gli interessi dell’intero territorio, pima provinciale e poi regionale, chiedendo sostegni finanziari allo Stato nazionale che hanno avviato un processo di modernizzazione soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, non senza generare nuovi squilibri e aree di sottosviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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Alberto Stramaccioni - Le classi dirigenti pp3-36 in Storia dellUmbria a cura di Mario Tosti - Marsilio 2014 vol 1.pdf
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