La creatività nell’apprendimento e nell'insegnamento della pronuncia dell'italiano

La creatività di ogni singolo individuo emerge dalla capacità di comporre, con pochi suoni a disposizione, un vasto vocabolario; e questo è evidente nei bambini che, attraverso la sperimentazione naturale, imparano a comprendere e a parlare senza ricevere istruzioni esplicite: ogni bambino nel costruire il proprio codice di comunicazione verbale lo reinventa in modo creativo. Partendo da questi presupposti, nell’articolo viene analizzato il valore creativo degli aspetti prosodici di una lingua per i quali i neonati dimostrano precoce sensibilità: sono infatti capaci di riconoscere frasi con andamento intonativo diverso e a produrre sillabe inserite all’interno della cornice prosodica della lingua con cui entrano in contatto. Ogni parlante usa le variazioni prosodiche in modo creativo per l’organizzazione sintattica e informativa della frase e la prosodia ha un ruolo così determinante nel parlato che da sola riesce a svolgere funzioni linguistiche e a trasmettere significati, anche senza la presenza di una sequenza segmentale. La creatività di cui è intessutala lingua materna degli adulti è, tuttavia, poco disponibile quando un adulto tenta di esprimersi oralmente in una L2, specie nei primi stadi dell’apprendimento. Le proposte didattiche, dunque, devono essere creative, spingere alla creatività e avere attenzione verso gli aspetti prosodici.