Il saggio è dedicato al pensiero critico di Luigi Baldacci sulla lirica del Cinquecento che ha fondato un metodo e una tradizione interpretativa alla luce della quale il cosiddetto "petrarchismo", l'imitazione della poesia di Petrarca, ha avuto un filone ricchissimo di studi,analisi, edizioni che hanno portato oggi a un quadro più variegato e declinato al plurale nei diversi "petrarchismi".A partire da Bembo per il quale gli studi di Baldacci si confermano pionieristici avendo aperto il varco ad una impostazione critica che svelava anche nell'imitatio vitae, oltre che nell'imitatio stili, il rapporto con il modello esemplare e il motivo della diffusione capillare, di lunga durata, in Italia ma anche in Europa della vicenda narrata nella poesia dei "Rerum Vulgarium Fragmenta". Infine, il saggio si concentra sul metodo "storico-geografico" dell'antologia di lirici del Cinquecento curata da Baldacci, dalla quale emerge già quanto la critica più recente ha acquisito rispetto alla codificazione del genere lirico e alle scelte operate dai singoli (da Chiara Matraini a Della Casa e Torquato Tasso)talmente diversificate da smentire quell'idea omologante, monolitica e liquidatoria di un solo e semplice petrarchismo.

Il petrarchismo "scoperto" da Luigi Baldacci

CALITTI F
2012-01-01

Abstract

Il saggio è dedicato al pensiero critico di Luigi Baldacci sulla lirica del Cinquecento che ha fondato un metodo e una tradizione interpretativa alla luce della quale il cosiddetto "petrarchismo", l'imitazione della poesia di Petrarca, ha avuto un filone ricchissimo di studi,analisi, edizioni che hanno portato oggi a un quadro più variegato e declinato al plurale nei diversi "petrarchismi".A partire da Bembo per il quale gli studi di Baldacci si confermano pionieristici avendo aperto il varco ad una impostazione critica che svelava anche nell'imitatio vitae, oltre che nell'imitatio stili, il rapporto con il modello esemplare e il motivo della diffusione capillare, di lunga durata, in Italia ma anche in Europa della vicenda narrata nella poesia dei "Rerum Vulgarium Fragmenta". Infine, il saggio si concentra sul metodo "storico-geografico" dell'antologia di lirici del Cinquecento curata da Baldacci, dalla quale emerge già quanto la critica più recente ha acquisito rispetto alla codificazione del genere lirico e alle scelte operate dai singoli (da Chiara Matraini a Della Casa e Torquato Tasso)talmente diversificate da smentire quell'idea omologante, monolitica e liquidatoria di un solo e semplice petrarchismo.
2012
978-88-6074-482-1
poesia del Cinquecento; petrarchismo del Cinquecento; antologie di lirica del Cinquecento; Luigi Baldacci; critica letteraria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/1762
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