Questo saggio prende le mosse da una rivisitazione storiografica del ruolo svolto da Giovanni Amendola come ministro delle Colonie tra il 1921 e il 1922. Al di là della rassegna analitica sulla ridotta letteratura sul tema, il lavoro riprende visione delle fonti primarie disponibili e si avvale di documentazione archivistica inedita, finora mai presa in esame. Vengono così ricostruiti alcuni snodi critici del colonialismo italiano in Libia, focalizzandosi sulle strategie dei repertori imperiali del potere. Si analizzano le proposte di riforma del modello organizzativo del dicastero delle Colonie e la faticosa dialettica centro-periferia con le ripercussioni rispetto alla stabilizzazione di Tripolitania e Cirenaica, sfidata dai movimenti locali di lotta armata. Si esaminano le prassi della governamentalità coloniale con le voci dei subalterni e le chiavi interpretative adottate per decodificare i fenomeni resistenziali. Tramite inedite fonti archivistiche, viene ricostruito il tentativo di riforma dell’istruzione in Tripolitania, dimostrandone le aporie rispetto alla Legge statutaria. Si evidenziano inoltre le negoziazioni e le dinamiche di potere diseguali che videro gli attori locali, seppur in posizione di subordinazione, guadagnare margini di manovra nella ricerca di convergenze, abili nel farsi interpreti di un modo di guardare alla scolarizzazione senza perdere di vista la centralità dei principi della cultura islamica.
Giovanni Amendola Ministro delle Colonie: “Lasciatemi solo davanti agli Arabi”
Guazzini F
2018-01-01
Abstract
Questo saggio prende le mosse da una rivisitazione storiografica del ruolo svolto da Giovanni Amendola come ministro delle Colonie tra il 1921 e il 1922. Al di là della rassegna analitica sulla ridotta letteratura sul tema, il lavoro riprende visione delle fonti primarie disponibili e si avvale di documentazione archivistica inedita, finora mai presa in esame. Vengono così ricostruiti alcuni snodi critici del colonialismo italiano in Libia, focalizzandosi sulle strategie dei repertori imperiali del potere. Si analizzano le proposte di riforma del modello organizzativo del dicastero delle Colonie e la faticosa dialettica centro-periferia con le ripercussioni rispetto alla stabilizzazione di Tripolitania e Cirenaica, sfidata dai movimenti locali di lotta armata. Si esaminano le prassi della governamentalità coloniale con le voci dei subalterni e le chiavi interpretative adottate per decodificare i fenomeni resistenziali. Tramite inedite fonti archivistiche, viene ricostruito il tentativo di riforma dell’istruzione in Tripolitania, dimostrandone le aporie rispetto alla Legge statutaria. Si evidenziano inoltre le negoziazioni e le dinamiche di potere diseguali che videro gli attori locali, seppur in posizione di subordinazione, guadagnare margini di manovra nella ricerca di convergenze, abili nel farsi interpreti di un modo di guardare alla scolarizzazione senza perdere di vista la centralità dei principi della cultura islamica.File | Dimensione | Formato | |
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