Il realismo impossibile di “Aracoeli”

Realismo, irrealtà, romanzo, contemporaneità sono parole chiave per entrare nell’opera di Elsa Morante. Su queste l’autrice si è soffermata con ampie argomentazioni negli interventi di carattere saggistico inclusi nella raccolta Pro o contro la bomba atomica (1987). Nel saggio Sul romanzo (1957) discute infatti la definizione di genere romanzo che fuori dalle schematizzazioni scolastiche sarebbe «ogni opera poetica nella quale l’autore – attraverso la narrazione inventata di vicende esemplari (da lui scelte come pretesto o simbolo delle “relazioni” umane nel mondo) – dà intera una propria immagine dell’universo reale (e cioè dell’uomo e della sua realtà». La riflessione morantiana è molto interessante anche se proiettata nel presente, in cui si è discusso e si discute di morte del romanzo, come, del resto già negli anni in cui si pubblicavano La Storia e Aracoeli (che è l’oggetto di questo contributo).