La lingua degli attori comici in TV: la parodia dell’italiano antico a Zelig

Nel panorama attuale dell’intrattenimento comico televisivo, pur caratterizzato nel suo complesso da un’ampia eterogeneità dei registri colloquiali finalizzati all’espressivismo delle situazioni comunicative e dei personaggi, colpisce, per originalità e “audacia”, il tentativo di sfruttare, per divertire il pubblico, anche la componente diacronica e i piani diafasicamente alti del repertorio linguistico italiano, a partire dalla lingua letteraria dei primi secoli. È questa la sfida raccolta dall’attore di prosa Maurizio Lastrico (classe 1979) con le sue “Divine Commedie”, monologhi umoristici caratterizzati dall’imitazione farsesca delle terzine dantesche. In questo primo intervento dedicato dall’autrice alla lingua del comico genovese se ne analizzano i tratti arcaizzanti, le tecniche di mescidanza, i bruschi salti stilistici e i cortocircuiti temporali.