La sentenza resa nel caso G.L. c. Italia fornisce alla Corte EDU l’occasione per chiarire ed articolare in maniera più dettagliata la propria giurisprudenza in tema di educazione inclusiva. Il caso, che contribuisce a rimarcare l’ampiezza dello iato esistente, nell’ordinamento giuridico italiano, tra il tenore delle disposizioni normative, astrattamente considerate, e la loro inadeguata, incompleta e lacunosa applicazione in concreto, presenta significativi profili di interesse anche sul piano metodologico. Rilevano in particolare innanzitutto le tecniche utilizzate dalla Corte per la ricostruzione del contenuto della nozione di educazione inclusiva, che rappresentano una conferma e uno sviluppo degli orientamenti più recenti della giurisprudenza di Strasburgo in tema di rapporti intersistemici. Particolarmente interessanti risultano inoltre le conclusioni elaborate dalla Corte in merito alle conseguenze giuridiche riconducibili all’accertamento dell’esistenza di una condizione di particolare vulnerabilità. All’analisi di tali aspetti è in particolare dedicato questo breve contributo, nell’intento di verificare se e in che misura la soluzione adottata dalla Corte nel caso di specie contribuisca ad incidere sull’effettività dell’applicazione delle norme della Convenzione all’interno degli ordinamenti degli Stati parti.

L’educazione inclusiva tra mito e realtà: considerazioni a margine del caso G.L. c. Italia

Marchegiani, Maura
2020-01-01

Abstract

La sentenza resa nel caso G.L. c. Italia fornisce alla Corte EDU l’occasione per chiarire ed articolare in maniera più dettagliata la propria giurisprudenza in tema di educazione inclusiva. Il caso, che contribuisce a rimarcare l’ampiezza dello iato esistente, nell’ordinamento giuridico italiano, tra il tenore delle disposizioni normative, astrattamente considerate, e la loro inadeguata, incompleta e lacunosa applicazione in concreto, presenta significativi profili di interesse anche sul piano metodologico. Rilevano in particolare innanzitutto le tecniche utilizzate dalla Corte per la ricostruzione del contenuto della nozione di educazione inclusiva, che rappresentano una conferma e uno sviluppo degli orientamenti più recenti della giurisprudenza di Strasburgo in tema di rapporti intersistemici. Particolarmente interessanti risultano inoltre le conclusioni elaborate dalla Corte in merito alle conseguenze giuridiche riconducibili all’accertamento dell’esistenza di una condizione di particolare vulnerabilità. All’analisi di tali aspetti è in particolare dedicato questo breve contributo, nell’intento di verificare se e in che misura la soluzione adottata dalla Corte nel caso di specie contribuisca ad incidere sull’effettività dell’applicazione delle norme della Convenzione all’interno degli ordinamenti degli Stati parti.
2020
Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, divieto di discriminazione, interpretazione evolutiva, educazione inclusiva, vulnerabilità, attuazione del diritto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/22407
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