The book deals with the relationship between linguistics and nationalism, in the Italian and European context, from the early twentieth century to the second post-war period. The investigation starts from the strong ideological potential expressed by modern philologies, whose founding paradigm is rooted in romantic culture and the related construction of national identities. Particular attention is given to some Austro-Italian glottologists, whose civil reflection on the coexistence of different linguistic communities landed, during the First World War, to maximalist irredentism and then to full adhesion to fascism, providing "scientific" support for annexationist claims and programmes of forced Italianization of border regions. The new critical perspective opened up by this research is enriched by the essay – published in the appendix – on the letters of the D'Ovidio-Schuchardt correspondence dating back to the years 1915-1921. This appendix investigates an emblematic case of the prevalence of patriotic passion even among scholars who had opened the way to research on linguistic contact and mixing. Reflecting today on the political conditioning suffered by linguistics in the age of nationalism and totalitarianism can help to counteract the ideological manipulation of the binomial language-identity and the rhetoric of populism that, even within the EU, seems to infuse new lymph to the antagonism of the old nation states.

L’opera, di chiara impostazione interdisciplinare, affronta il rapporto tra linguistica e nazionalismo, nel contesto italiano ed europeo, dai primi del Novecento al secondo dopoguerra. Presupposto dell’indagine è la forte potenzialità ideologica espressa dalle filologie moderne, il cui paradigma fondativo affonda le radici nella cultura romantica e nella correlata costruzione delle identità nazionali. Particolare attenzione è dedicata ad alcuni glottologi austro-italiani, la cui riflessione civile sulla convivenza di comunità linguistiche diverse approdò, nella temperie sciovinista del primo conflitto mondiale, all’irredentismo massimalista e poi alla piena adesione al fascismo, fornendo un sostegno “scientifico” a rivendicazioni annessionistiche e a programmi di italianizzazione forzata di regioni di frontiera. La nuova prospettiva critica aperta da questa ricerca è arricchita dal saggio, pubblicato in appendice, sulle lettere del carteggio D’Ovidio-Schuchardt risalenti agli anni 1915-1921. Questa appendice approfondisce un caso emblematico del prevalere della passione patriottica anche tra cultori delle scienze del linguaggio che pure avevano aperto la strada alle ricerche sul contatto e la mescolanza linguistica. La riflessione, che il libro stimola e sollecita, sui condizionamenti politici subiti dalla linguistica nell’età dei nazionalismi e dei totalitarismi novecenteschi può contribuire a contrastare la manipolazione ideologica del binomio lingua-identità e quella retorica dei populismi che, anche all’interno dell’UE, sembra infondere nuova linfa all’antagonismo dei vecchi stati nazione.

Linguistica e nazionalismo tra le due guerre mondiali: scienza e ideologia negli epigoni ascoliani

Covino, Sandra
2019-01-01

Abstract

The book deals with the relationship between linguistics and nationalism, in the Italian and European context, from the early twentieth century to the second post-war period. The investigation starts from the strong ideological potential expressed by modern philologies, whose founding paradigm is rooted in romantic culture and the related construction of national identities. Particular attention is given to some Austro-Italian glottologists, whose civil reflection on the coexistence of different linguistic communities landed, during the First World War, to maximalist irredentism and then to full adhesion to fascism, providing "scientific" support for annexationist claims and programmes of forced Italianization of border regions. The new critical perspective opened up by this research is enriched by the essay – published in the appendix – on the letters of the D'Ovidio-Schuchardt correspondence dating back to the years 1915-1921. This appendix investigates an emblematic case of the prevalence of patriotic passion even among scholars who had opened the way to research on linguistic contact and mixing. Reflecting today on the political conditioning suffered by linguistics in the age of nationalism and totalitarianism can help to counteract the ideological manipulation of the binomial language-identity and the rhetoric of populism that, even within the EU, seems to infuse new lymph to the antagonism of the old nation states.
2019
978-88-15-28387-0
L’opera, di chiara impostazione interdisciplinare, affronta il rapporto tra linguistica e nazionalismo, nel contesto italiano ed europeo, dai primi del Novecento al secondo dopoguerra. Presupposto dell’indagine è la forte potenzialità ideologica espressa dalle filologie moderne, il cui paradigma fondativo affonda le radici nella cultura romantica e nella correlata costruzione delle identità nazionali. Particolare attenzione è dedicata ad alcuni glottologi austro-italiani, la cui riflessione civile sulla convivenza di comunità linguistiche diverse approdò, nella temperie sciovinista del primo conflitto mondiale, all’irredentismo massimalista e poi alla piena adesione al fascismo, fornendo un sostegno “scientifico” a rivendicazioni annessionistiche e a programmi di italianizzazione forzata di regioni di frontiera. La nuova prospettiva critica aperta da questa ricerca è arricchita dal saggio, pubblicato in appendice, sulle lettere del carteggio D’Ovidio-Schuchardt risalenti agli anni 1915-1921. Questa appendice approfondisce un caso emblematico del prevalere della passione patriottica anche tra cultori delle scienze del linguaggio che pure avevano aperto la strada alle ricerche sul contatto e la mescolanza linguistica. La riflessione, che il libro stimola e sollecita, sui condizionamenti politici subiti dalla linguistica nell’età dei nazionalismi e dei totalitarismi novecenteschi può contribuire a contrastare la manipolazione ideologica del binomio lingua-identità e quella retorica dei populismi che, anche all’interno dell’UE, sembra infondere nuova linfa all’antagonismo dei vecchi stati nazione.
History of italian linguistics; linguistics and ideology; nationalistic conflicts in Europe.
Storia della linguistica italiana; linguistica e ideologia; conflitti nazionalistici in Europa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/15661
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