Da alcuni anni, le rilevazioni nazionali e internazionali sugli apprendimenti hanno contribuito a mettere in luce lo svantaggio che caratterizza il percorso educativo degli studenti di origine immigrata fin dai primi anni della scolarizzazione obbligatoria. A determinare una tale condizione concorre, notoriamente, una molteplicità di fattori profondamente intrecciati, in parte legati al contesto personale e familiare dello studente, in parte riconducibili alle caratteristiche del contesto scolastico e territoriale di accoglienza; in parte, infine, connessi alle politiche migratorie e sociali del Paese ospite, così come alla cultura e alle prassi che ne caratterizzano il sistema educativo. Il contributo si propone di approfondire quest’ultimo aspetto, richiamando in prima istanza le criticità che, sullo sfondo di un contesto europeo fortemente orientato alla promozione educativa dei migranti, caratterizzano lo scenario italiano in tema di scolarizzazione degli alunni con cittadinanza straniera (§ 1.). Si analizzerà poi, in particolare, la discriminante rappresentata dalla difformità tra la lingua d’origine della famiglia dell’alunno straniero e la lingua di scolarizzazione (§ 2.). Occorre infatti interpretare con cautela i dati che istituiscono una relazione tra l’uso domestico di una lingua diversa da quella di scolarizzazione e lo svantaggio educativo, tenendo presente che tale svantaggio è invece in larga misura imputabile a metodi di educazione linguistica inadeguati, storicamente pensati per comunità linguisticamente omogenee e monolingui che, oggi più che mai, sono soltanto “immaginate”. Allo scopo di contribuire concretamente allo sviluppo di nuove strategie educative in grado di trasformare la diversità linguistica da limite in risorsa, si darà infine conto di un’esperienza-pilota di valorizzazione delle lingue d’origine degli alunni, condotta in alcune scuole primarie umbre nell’a.s. 2011/12 (§ 3.).

Pensare plurale. La classe come laboratorio per la sperimentazione di nuove politiche linguistiche in ambito educativo

Scaglione S
2016-01-01

Abstract

Da alcuni anni, le rilevazioni nazionali e internazionali sugli apprendimenti hanno contribuito a mettere in luce lo svantaggio che caratterizza il percorso educativo degli studenti di origine immigrata fin dai primi anni della scolarizzazione obbligatoria. A determinare una tale condizione concorre, notoriamente, una molteplicità di fattori profondamente intrecciati, in parte legati al contesto personale e familiare dello studente, in parte riconducibili alle caratteristiche del contesto scolastico e territoriale di accoglienza; in parte, infine, connessi alle politiche migratorie e sociali del Paese ospite, così come alla cultura e alle prassi che ne caratterizzano il sistema educativo. Il contributo si propone di approfondire quest’ultimo aspetto, richiamando in prima istanza le criticità che, sullo sfondo di un contesto europeo fortemente orientato alla promozione educativa dei migranti, caratterizzano lo scenario italiano in tema di scolarizzazione degli alunni con cittadinanza straniera (§ 1.). Si analizzerà poi, in particolare, la discriminante rappresentata dalla difformità tra la lingua d’origine della famiglia dell’alunno straniero e la lingua di scolarizzazione (§ 2.). Occorre infatti interpretare con cautela i dati che istituiscono una relazione tra l’uso domestico di una lingua diversa da quella di scolarizzazione e lo svantaggio educativo, tenendo presente che tale svantaggio è invece in larga misura imputabile a metodi di educazione linguistica inadeguati, storicamente pensati per comunità linguisticamente omogenee e monolingui che, oggi più che mai, sono soltanto “immaginate”. Allo scopo di contribuire concretamente allo sviluppo di nuove strategie educative in grado di trasformare la diversità linguistica da limite in risorsa, si darà infine conto di un’esperienza-pilota di valorizzazione delle lingue d’origine degli alunni, condotta in alcune scuole primarie umbre nell’a.s. 2011/12 (§ 3.).
2016
978-88-557-0601-8
diversità linguistica; alunni migranti; educazione plurilingue e interculturale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/1525
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