Laura Cantoni, born in Milan in 1876, significantly represents the relationships which were created within the women's emancipation movement, between the late nineteenth and early twentieth centuries and up to the Great War and, until after the second post-war period. Florence is the focus of the “nation”, and it is also the place of Il Marzocco, a unique journal in the extraordinary period of the periodical press in between the two centuries, founded by the Orvieto brothers. The journal lasted 36 years and has been stored intact and complete at the Gabinetto Vieusseux in Florence. The presence of Laura Cantoni in the educated and refined milieu that Pascoli defined “noble spirits”, but also socially engaged (she married Angiolo Orvieto in 1899), contributes to build a bridge with the Lombard Jewish culture, with Byzantine Rome and with the “National Council of Italian Women”. She also gains a prominent role in the journal’s environment, despite her constant dissembling and her keeping a “low profile” even in her life account, though not an autobiography, Storia di Angiolo e Laura. This contribution focuses on two related themes, developed in her articles from Marzocco: the nineteenth century Risorgimento legacy and the “interventionist” positions of Laura and the Marzocco.

Laura Cantoni rappresenta un esempio molto significativo delle relazioni che si costruiscono nel movimento di emancipazione delle donne, tra fine Ottocento e inizio Novecento e fino alla Grande guerra e, ancora, fino al secondo dopoguerra. Il luogo è una Firenze che si proietta sulla “nazione”, la Firenze del «Marzocco», rivista che è un unicum nella straordinaria stagione della stampa periodica in quel passaggio tra i due secoli, fondata dai fratelli Orvieto. Dura 36 anni ed è custodita integra e completa al Gabinetto Vieusseux di Firenze. La presenza di Laura Cantoni, in quell’ambiente colto e raffinato («nobili spiriti» li chiama Pascoli) ma anche socialmente impegnato - che sposa Angiolo Orvieto nel 1899 - fa da “ponte” con la cultura ebraica lombarda, con la Roma bizantina e con il “Consiglio Nazionale delle Donne Italiane” e si ritaglia una posizione di peso nell’entourage della rivista, malgrado la continua dissimulazione e il “basso profilo” che persegue con tenacia fin dentro alla Storia di Angiolo e Laura che si presenta come il racconto della loro vita ma che, di fatto, non è soltanto una autobiografia. Fra gli articoli scritti sul «Marzocco» sono state scelte due tematiche legate fra loro: l’eredità dell’Ottocento risorgimentale e la posizione di “interventista” di Laura e del «Marzocco».

Laura Cantoni Orvieto, Il Marzocco e i "nobili spiriti"

Calitti, Floriana
2019-01-01

Abstract

Laura Cantoni, born in Milan in 1876, significantly represents the relationships which were created within the women's emancipation movement, between the late nineteenth and early twentieth centuries and up to the Great War and, until after the second post-war period. Florence is the focus of the “nation”, and it is also the place of Il Marzocco, a unique journal in the extraordinary period of the periodical press in between the two centuries, founded by the Orvieto brothers. The journal lasted 36 years and has been stored intact and complete at the Gabinetto Vieusseux in Florence. The presence of Laura Cantoni in the educated and refined milieu that Pascoli defined “noble spirits”, but also socially engaged (she married Angiolo Orvieto in 1899), contributes to build a bridge with the Lombard Jewish culture, with Byzantine Rome and with the “National Council of Italian Women”. She also gains a prominent role in the journal’s environment, despite her constant dissembling and her keeping a “low profile” even in her life account, though not an autobiography, Storia di Angiolo e Laura. This contribution focuses on two related themes, developed in her articles from Marzocco: the nineteenth century Risorgimento legacy and the “interventionist” positions of Laura and the Marzocco.
2019
Laura Cantoni rappresenta un esempio molto significativo delle relazioni che si costruiscono nel movimento di emancipazione delle donne, tra fine Ottocento e inizio Novecento e fino alla Grande guerra e, ancora, fino al secondo dopoguerra. Il luogo è una Firenze che si proietta sulla “nazione”, la Firenze del «Marzocco», rivista che è un unicum nella straordinaria stagione della stampa periodica in quel passaggio tra i due secoli, fondata dai fratelli Orvieto. Dura 36 anni ed è custodita integra e completa al Gabinetto Vieusseux di Firenze. La presenza di Laura Cantoni, in quell’ambiente colto e raffinato («nobili spiriti» li chiama Pascoli) ma anche socialmente impegnato - che sposa Angiolo Orvieto nel 1899 - fa da “ponte” con la cultura ebraica lombarda, con la Roma bizantina e con il “Consiglio Nazionale delle Donne Italiane” e si ritaglia una posizione di peso nell’entourage della rivista, malgrado la continua dissimulazione e il “basso profilo” che persegue con tenacia fin dentro alla Storia di Angiolo e Laura che si presenta come il racconto della loro vita ma che, di fatto, non è soltanto una autobiografia. Fra gli articoli scritti sul «Marzocco» sono state scelte due tematiche legate fra loro: l’eredità dell’Ottocento risorgimentale e la posizione di “interventista” di Laura e del «Marzocco».
Riviste, Ottocento, Risorgimento, Letteratura di guerra, Novecento, Ebraismo, Storia delle donne
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/12972
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