L’Autore mette in evidenza lo scarso ruolo politico E istituzionale svolto dal Parlamento italiano nel corso della Grande guerra a vantaggio invece della Monarchia, del Governo e dello Stato maggiore dell’esercito. Dallo spoglio degli Atti parlamentari – secondo l’Autore – emerge come l’attività della Camera dei deputati (elettiva) e del Senato (di nomina regia) fosse limitata all’ascolto delle comunicazioni poste a ratifica delle scelte del Governo, con pochissimi dibattiti, spesso successivi ai grandi accadimenti militari e politici che hanno contrassegnato il conflitto sia Italia sia nel contesto europeo e internazionale. In questo quadro l’Autore ricostruisce l’esperienza dei parlamentari umbri eletti nel 1913, quasi tutti espressione, almeno inizialmente, dello schieramento liberal-moderato che si raccoglie intorno a Giolitti, dal quale emergono le figure di Romeo Gallenga Stuart e di Augusto Ciuffelli. Questi due deputati svolgono infatti funzioni istituzionali particolarmente rilevanti all’interno dell’esecutivo guidato da Vittorio Emanuele Orlando tra l’ottobre 1917 e il giugno 1919. Romeo Gallenga, interventista e nazionalista, viene chiamato a dirigere il Sottosegretariato per la Propaganda all’estero e la Stampa alle dipendenze del ministero dell’Interno, compito che svolgerà utilizzando le sue consistenti relazioni internazionali, mentre Augusto Ciuffelli è nominato ministro dell’Industria ,commercio e lavoro e si impegnerà in una funzione di governo particolarmente significativa per la riorganizzazione della macchina bellica dopo la sconfitta di Caporetto.

Il Parlamento e la Grande Guerra. L’esperienza dei parlamentari umbri (1913-1919)

Stramaccioni, Alberto
2017-01-01

Abstract

L’Autore mette in evidenza lo scarso ruolo politico E istituzionale svolto dal Parlamento italiano nel corso della Grande guerra a vantaggio invece della Monarchia, del Governo e dello Stato maggiore dell’esercito. Dallo spoglio degli Atti parlamentari – secondo l’Autore – emerge come l’attività della Camera dei deputati (elettiva) e del Senato (di nomina regia) fosse limitata all’ascolto delle comunicazioni poste a ratifica delle scelte del Governo, con pochissimi dibattiti, spesso successivi ai grandi accadimenti militari e politici che hanno contrassegnato il conflitto sia Italia sia nel contesto europeo e internazionale. In questo quadro l’Autore ricostruisce l’esperienza dei parlamentari umbri eletti nel 1913, quasi tutti espressione, almeno inizialmente, dello schieramento liberal-moderato che si raccoglie intorno a Giolitti, dal quale emergono le figure di Romeo Gallenga Stuart e di Augusto Ciuffelli. Questi due deputati svolgono infatti funzioni istituzionali particolarmente rilevanti all’interno dell’esecutivo guidato da Vittorio Emanuele Orlando tra l’ottobre 1917 e il giugno 1919. Romeo Gallenga, interventista e nazionalista, viene chiamato a dirigere il Sottosegretariato per la Propaganda all’estero e la Stampa alle dipendenze del ministero dell’Interno, compito che svolgerà utilizzando le sue consistenti relazioni internazionali, mentre Augusto Ciuffelli è nominato ministro dell’Industria ,commercio e lavoro e si impegnerà in una funzione di governo particolarmente significativa per la riorganizzazione della macchina bellica dopo la sconfitta di Caporetto.
2017
Grande guerra, Parlamento, Liberali, Romeo Gallenga, Augusto Ciuffelli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/1218
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