Il presente articolo descrive il processo di perdita culturale che si verifica con la traduzione ed il riadattamento musicale dei canti tradizionali in lingua Creola, con particolare riferimento ai paesi Anglofoni dei Caraibi. In particolare, l’analisi si concentra sull’ambito linguistico della fitonimia, contesto che presenta dirette connessioni con la questione della sopravvivenza di linguaggi minoritari ed endangered languages. L’area Caraibica si delinea come un arcipelago di diversità linguistiche, definite da secoli di contatto e contaminazione culturale, che necessitano di essere maggiormente indagate e preservate. I vuoti in letteratura concernenti le voci lessicografiche decretano inesorabilmente la scomparsa del lessema stesso. Nel caso di fitonimi o termini botanici, invece, questo comporta molto più della semplice perdita di una parola ma ‘la perdita di un microcosmo di saggezza e di pratiche di guarigione legate a specifiche culture – in questo caso rappresentato dall’area culturale e linguistica afro-caraibica. Il testo individua nel profondo legame tra fitonimia e musica l’elemento chiave dell’indagine linguistica. Viene presentato come caso di studio un canto tradizionale dal titolo West Indian Weed Woman, originario della Guyana ma diffuso e conosciuto in tutta l’area Caraibica. Attraverso la descrizione e l’analisi dei diversi riadattamenti del canto, il testo evidenzia come i nomi delle piante e delle erbe presenti all’interno della versione originale siano stati prima modificati ed omessi e poi, solo in una recente versione del brano, nuovamente reintrodotti. Questa indagine vuole costituire un contributo al processo di preservazione linguistica e culturale nell’area Caraibica, fornendo un esempio che mette in relazione le pratiche di trasmissione delle conoscenze, sostanzialmente basate su tradizioni orali, con i moderni principi di eco-linguistica, al fine di recuperare gli elementi culturali, legati alla pratica quotidiana, ormai dimenticati.

Perdite culturali: un approccio eco-linguistico alla fitonimia caraibica

Tomei R
2016-01-01

Abstract

Il presente articolo descrive il processo di perdita culturale che si verifica con la traduzione ed il riadattamento musicale dei canti tradizionali in lingua Creola, con particolare riferimento ai paesi Anglofoni dei Caraibi. In particolare, l’analisi si concentra sull’ambito linguistico della fitonimia, contesto che presenta dirette connessioni con la questione della sopravvivenza di linguaggi minoritari ed endangered languages. L’area Caraibica si delinea come un arcipelago di diversità linguistiche, definite da secoli di contatto e contaminazione culturale, che necessitano di essere maggiormente indagate e preservate. I vuoti in letteratura concernenti le voci lessicografiche decretano inesorabilmente la scomparsa del lessema stesso. Nel caso di fitonimi o termini botanici, invece, questo comporta molto più della semplice perdita di una parola ma ‘la perdita di un microcosmo di saggezza e di pratiche di guarigione legate a specifiche culture – in questo caso rappresentato dall’area culturale e linguistica afro-caraibica. Il testo individua nel profondo legame tra fitonimia e musica l’elemento chiave dell’indagine linguistica. Viene presentato come caso di studio un canto tradizionale dal titolo West Indian Weed Woman, originario della Guyana ma diffuso e conosciuto in tutta l’area Caraibica. Attraverso la descrizione e l’analisi dei diversi riadattamenti del canto, il testo evidenzia come i nomi delle piante e delle erbe presenti all’interno della versione originale siano stati prima modificati ed omessi e poi, solo in una recente versione del brano, nuovamente reintrodotti. Questa indagine vuole costituire un contributo al processo di preservazione linguistica e culturale nell’area Caraibica, fornendo un esempio che mette in relazione le pratiche di trasmissione delle conoscenze, sostanzialmente basate su tradizioni orali, con i moderni principi di eco-linguistica, al fine di recuperare gli elementi culturali, legati alla pratica quotidiana, ormai dimenticati.
2016
perdita culturale; traduzione; linguaggi minoritari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12071/11182
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